La politica italiana ha riservato evoluzioni che, solo un anno e mezzo fa sembravano impossibili. Rischia di esserlo ancor di più lo scenario delineato da un interessante articolo apparso sul Corriere della Sera, a firma di Maria Teresa Meli, in cui si prova a leggere tra le righe di fatti e situazioni che si stanno delineando. In particolare si pone l'accento su come, a sorpresa, due ex nemici storici come Luigi Di Maio e Matteo Renzi sarebbero, in realtà, molto più vicini di quanto si sarebbero potuti aspettare forse anche loro stessi. Il tutto sarebbe l'effetto di un pensiero comune sulla direzione da intraprendere in merito al Fisco, ma anche basato su quella che potrebbe essere una comune prospettiva come obiettivo: ossia arginare il ruolo di Giuseppe Conte e mettere in difficoltà il Partito Democratico.

Renzi-Di Maio: rapporto da sempre complicato

Da ormai diversi anni Matteo Renzi e Luigi DI Maio se ne dicevano di tutti i colori. In fondo il capo politico grillino è a capo di un partito al quale l'ex premier non ha mai perdonato gli attacchi alla famiglia per le situazioni giudiziarie che avevano coinvolto il padre. Allo stesso tempo, però, è stato il primo a manifestare l'intenzione di mettere da parte quelle situazioni personali in nome di un'intesa finalizzata alla creazione di un governo di responsabilità sostenuto da dem e pentastellati. Adesso, però, dopo la sua uscita dal Pd la situazione sembra nuovamente variata e il Corriere della Sera nella sua analisi pone l'accento su come siano davvero tanti i punti che potrebbero accomunare i due.

Pur sottolineando come parlare di "asse Di Maio-Renzi" sia inappropriato, nell'articolo non mancano riferimenti al fatto che davvero i due potrebbero essere vicini molto più di quanto non siano mai stati.

Obiettivi comuni

Tra i due, nella ricostruzione pubblicata, non ci sarebbe un rapporto personale di vicinanza, ma un filo diretto mantenuto vivo da due persone ossia Luigi Marattin e Laura Castelli.

Si sottolinea, inoltre, come si tratterebbe di un sodalizio che, di fatto, darebbe ragione a Matteo Salvini che, ad agosto, prevedeva un "inciucio Renzi-Di Maio". Tra i due i coltelli sono comunque meno affilati, considerato che, ad esempio, Renzi nel definire il rapporto tra i due ha espresso il concetto di "convergenza di buonsenso" e che Di Maio, nel parlare dell'uscita di Renzi dal Pd, non si è detto sorpreso per una cosa che era nell'aria per via dell'insofferenza del senatore.

E così accade che, mentre Conte apra alla tassa sulle merendine, sia Renzi che Di Maio siano contrari alla cosa, così come che, a quanto si legge, l'ex Sindaco di Firenze sia favorevole al sorteggio per la nomina de membri del Csm evidenziando un pensiero analogo ai grillini.Tutti punti che convergerebbero inoltre con quelli che potrebbero essere gli obiettivi politici comuni dei due. Sia Renzi che Di Maio, infatti, potrebbero, secondo il Corriere, avere interesse a "ridimensionare Conte e mettere in difficoltà il Partito Democratico". In fondo Di Maio potrebbe non avere molto gradimento nel sapere che la sua leadership nel mondo grillino è in discussione e, allo stesso tempo, Renzi è ormai un avversario, quantomeno elettorale, dei dem.