Tra Marco Travaglio e Gad Lerner è guerra. Certo, combattuta con armi come inchiostro e tastiere dei pc, ma comunque senza esclusione di colpi. A dare il via al duro botta e risposta tra i due giornalisti è stata la scelta compiuta dal direttore del Fatto Quotidiano lo scorso 11 ottobre di inserire nella copertina del giornale l’immagine di un paio di manette. Il riferimento di Travaglio era alla bozza di legge preparata dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che prevede il carcere per gli evasori fiscali. Chi non paga le tasse rischierà dunque la galera se il provvedimento dovesse essere approvato.

Una eventualità che non piace affatto a Gad Lerner il quale, sul suo profilo Twitter, ha pubblicato un cinguettio in cui bolla l’iniziativa del collega del Fatto come una “perversione”. Travaglio, ovviamente, ha subito replicato, facendo notare a Lerner di aver scatenato contro di lui gli hater della rete. Comportamento stigmatizzato più volte proprio da Lerner, oggetto delle contumelie dei simpatizzanti leghisti.

Le manette sul Fatto Quotidiano e la reazione di Gad Lerner

Sulla prima pagina del Fatto Quotidiano di venerdì 11 ottobre appare una fotografia di un paio di manette sormontata dalla scritta ‘La bozza di Bonafede: manette a chi evade più di 50mila euro. Il Ministro M5S lavora a soglie di impunità più basse, pene più alte e confische più rapide anche alle aziende’.

Insomma, il direttore Marco Travaglio e la sua redazione esultano per la bozza di legge con cui il Ministro della Giustizia vorrebbe riformare il quadro punitivo nei confronti degli evasori fiscali, rendendolo più pesante. Una posizione Politica che non è piaciuta affatto a Gad Lerner il quale, pubblicando su Twitter l’immagine della prima pagina incriminata, ha commentato: “Manette sbattute così in prima pagina, non c’è buona causa che giustifichi questa perversione.

Con tutto quel che succede nel mondo. E ora datemi pure dell’amico degli evasori”.

La risposta di Marco Travaglio

Un giudizio inappellabile, quello fornito da Gad Lerner, sulle possibili manette agli evasori che, come era inevitabile, ha scatenato i più bassi istinti dei soliti leoni da tastiera.

“Il Fascio Quotidiano”, “Pennivendolo fallito, parlaci di Bibbiano (rivolto a Travaglio)”, “Giustizialismo puro, un male del populismo”, sono solo alcuni esempi, e nemmeno tra i più accaniti, di commenti contro il direttore del Fatto Quotidiano. Attacco social che ha spinto lo stesso Travaglio a rispondere tramite un editoriale, pubblicato domenica 13 ottobre. Gad Lerner è una “personcina sensibile” alla quale “non è piaciuta la nostra copertina”, scrive il direttore. Per questo avrebbe scatenato con il suo tweet una “raffica di leggiadre contumelie al sottoscritto”. Solo che, in questo caso, gli hater, tanto criticati solitamente da Lerner, sono diventati “boccioli di rosa” perché “odiano dalla parte giusta”.

Insomma, secondo Marco Travaglio, “è quantomeno inelegante, per un giornalista di un gruppo edito da due famiglie fiscalmente a dir poco discutibili, dare del pervertito a chi chiede che gli evasori vadano in galera, come in tutto il mondo civile”.