Anche se il bilancio non è ancora definitivo, sono 13 le donne morte e circa una decina i bambini dispersi in mare al largo delle coste dell’isola di Lampedusa. Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre un barchino con a bordo circa 50 persone si è infatti ribaltato mentre erano in corso le operazioni di salvataggio da parte delle motovedette della Guardia di Finanza. 22 migranti sono stati subito recuperati, ma per gli altri pare non ci sia stato nulla da fare. L’ennesima tragedia dell’immigrazione avvenuta nel Mediterraneo ha naturalmente riacceso la polemica politica.

I primi a reagire in maniera indignata all’accaduto sono stati i membri delle Ong come Mediterranea. Ma anche l’ex parlamentare del M5S, il ‘capitano’ Gregorio De Falco, ha deciso di rendere pubblico tutto il suo sdegno. Salendo nella scala gerarchica politica, sta facendo molto rumore, soprattutto sui social network, il tweet postato dall’esponente del Pd Matteo Orfini che ha dato la colpa della strage di migranti ai decreti sicurezza firmati da Matteo Salvini.

Matteo Orfini attacca Matteo Salvini ma ammette anche le colpe del Pd

Tra le innumerevoli reazioni al naufragio di Lampedusa, la più degna di nota è, senza ombra di dubbio, quella di Matteo Orfini. “Altri 30 morti e dispersi al largo di Lampedusa, tra loro anche otto bambini”,cinguetta l’ex Presidente del Pd.

Ma la “colpa”, scrive proprio così Orfini, di quello che è successo non sarebbe certo del “buonismo” spesso tirato in causa da Matteo Salvini. Anzi, al contrario, la responsabilità sarebbe proprio “di chi ha scritto decreti che impediscono alle navi di salvare vite”. Il riferimento dell’esponente dem è ovviamente ai decreti sicurezza fortemente voluti dal leader della Lega quando occupava la poltrona del Viminale.

Ma il ‘cattivo’ della storia non sarebbe solo Salvini perché, aggiunge Orfini, parte della colpa è anche “di chi ha paura di abrogare” quei decreti, “quindi anche nostra, del nostro governo e del mio partito”.

Orfini, bersaglio dei commenti social, polemizza con un utente

Una ammissione di colpa su Lampedusa, quella fatta pubblicamente da Orfini su Twitter, che gli farebbe onore.

Se non fosse che l’ultima parte del suo cinguettio passa praticamente inosservata, almeno nei commenti apparsi a corollario del suo post. “Salvini non è più Ministro da un mese. E dove sono i fascisti adesso?”, gli fa notare uno. “Non sto trovando il nesso - avanza dubbi un altro - le Ong stanno svolgendo il loro lavoro senza impedimenti oggi. I decreti non si stanno applicando ma è colpa dei decreti? Qualcosa evidentemente non torna nel suo ragionamento. Dovete per forza dare la colpa all’Italia”. Critica a cui Matteo Orfini decide di rispondere direttamente. “Non direi, dato che alcune navi sono ancora sotto sequestro e chi opera lo fa tra mille impedimenti”, prova a spiegare le sue ragioni.

Ma il contestatore ribatte: “Ciò che pare curioso, peraltro, è che pare ci siano 10 Ong nel Mediterraneo in queste settimane, ma si è consumata comunque una tragedia. Mi interrogherei anche su questo”. Non mancano poi ovviamente nemmeno gli insulti telegrafici come “ma piantala” e “ipocrita bugiardo”.