L'evento politico del mese di settembre può senza dubbio essere rappresentato dal fatto che Matteo Renzi è uscito in maniera ufficiale dal Partito Democratico, dando vita la suo progetto politico denominato Italia Viva. C'è attesa, dunque, per conoscere quale sia la valenza in seno all'elettorato in fatto di consenso della nuova realtà della scena politica sapendo che, ben presto, si andrà a conoscere quanto l'ex premier sarà in grado di essere ago di bilancio della maggioranza grazie al numero di parlamentari che aderiranno a Italia Viva. Secondo i sondaggi Swg, però, le ultime variazioni del gradimento degli elettori farebbero segnare una perdita dello 0,5% rispetto ai dati elaborati lo scorso 23 settembre.

Continua, invece, ad essere il primo partito, con percentuali oltre il 30%, la Lega di Matteo Salvini mentre prosegue la battaglia ideale per il secondo posto tra Pd e M5S con i grillini che beneficiano dell'uscita di Renzi e di qualche consenso per rosicchiare punti ai dem e a sopravanzarli di una piccola percentuale stimabile nello 0,2%.

Renzi perde lo 0,5%

L'ultima rilevazione parla, per Italia Viva, di un consenso che può essere stimato nel 4,9%. Si tratta di un dato come, detto, che vale la perdita dello 0,5% per Renzi e che non può essere sottovalutato considerato che l'effetto novità dovrebbe poter giocare a favore di una qualsiasi realtà politica nascente. Restando in seno alla maggioranza si può notare come il Partito Democratico resti al 19,4% senza alcun tipo di salita o calo dall'ultima rilevazione post-scissione renziana, mentre il Movimento Cinque Stelle si caratterizza per un -0,4% che lo fa passare dal 20,0% tondo al 19,4%.

La differenza tra Pd e M5S è, adesso, perciò molto risicata intorno allo 0,2%.

Lega ammiraglia del centrodestra

Non è un buon momento per la Lega a giudicare da quello che racconta il sondaggio Swg se si considera che dal 23 al 30 settembre gli si accredita una perdita dello 0,8%. Questo però non sposta il Carroccio da una posizione di salda leadership assoluta che è regalata da un 32,8 che non è il 33,6% di sette giorni prima, ma che resta il miglior dato per una forza politica italiana.

Giorgia Meloni, invece, può sorridere se si considera che in una settimana è arrivata a guadagnare lo 0,6% transitando dal 6,7% al 7,3%. Chi, invece, non sorride è Silvio Berlusconi, considerato che Forza Italia non riesce a smentire le critiche che descrivono come l'esperienza poltiica forzista ormai al crepuscolo. Perde, infatti, solo lo 0,1%, ma è pur vero che che, passando dal 5,1% al 5%, può diventare la terza forza del centrodestra e per chi, una volta, lo guidava non può essere un traguardo prestigioso.