Il salario minimo è il prossimo tema nell'agenda politica del governo sui cui con forza vorrebbe imporsi il Movimento 5 stelle. Un tema di difficile approccio e che potrebbe comportare moltissime implicazioni economiche e politiche. Il dibattito in merito è aperto e già vanno delineandosi le prime posizioni. Molto interessante è stato il confronto serrato a Otto e mezzo tra Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, e Maurizio Landini sindacalista storico della Fiom e da pochi mesi segretario generale della CGIL.

Salario minimo, dibattito aperto da Lilli Gruber a Otto e mezzo, ospiti Giannini, Travaglio e Landini

La posizione di Marco Travaglio, ormai da tempo è sempre più vicina all'azione di governo del Movimento 5 stelle. Se prima era l'Alta velocità la battaglia comune tra i Grillini e il giornalista si è aperto da qualche giorno il capitolo sul salario minimo. Ospiti di Lilli Gruber su La7 ha incalzato il segretario generale della CGIL Maurizio Landini.

Il direttore de Il Fatto Quotidiano vede come prima provare per testate gli umori dei sindacati, il futuro tavolo sul salario minimo e fa una premessa interessante: "La proposta del Movimento 5 Stelle è in assoluto quella più vicina, rispetto alla proposta che da sempre portava il sindacato".

Infatti sul tavolo si sarebbe anche una proposta PD, che a quanto sostiene Travaglio sarebbe più lontano dal pensiero del sindacato.

Travaglio affonda con decisione, cercando di scuotere il segretario Landini, forse conscio anche della dialettica che lo contraddistingue: "Non si capisce per quale motivo il sindacato ha tante riserve mentali rispetto a una proposta di legge che è abbastanza normale - dichiara il direttore de Il Fatto Quotidiano - una contrattazione nazionale che salvaguardi un dipendente e non permetta al datore di lavoro di pagarlo meno di 9 euro l'ora".

La risposta di Landini è evasiva, infatti non dà un pensiero chiaro e preciso sul salario minimo, ma parla piuttosto di mancanza di investimenti. Il sindacalista si auspica uno Stato che investa nella manutenzione e nella costruzione di infrastrutture ma anche che indirizzi le imprese. Incalzato sul tema del salario minimo e il motivo per cui il sindacato non sia allineato con Di Maio e il Movimento 5 Stelle in merito, Landini risponde: "Il problema non siamo noi che non siamo d'accordo con la loro proposta, semmai è perchè loro non abbiano accettato la nostra che sarebbe più vantaggiosa per le imprese e lavoratori - risponde il Segretario CGIL. Abbiamo presentato ed è sul tavolo del Governo la nuova carta dei diritti perchè tutti quelli che lavorano devono essere messi sullo stesso piano".