Alfonso Bonafede e Matteo Salvini sono stati parte della stessa maggioranza e sono stati ministri dello stesso governo per quattordici mesi. Dopo oltre un anno da alleati, però, i toni sono diventati ruvidi, un po' come quelli tra Movimento Cinque Stelle e Lega, di cui fanno rispettivamente parte. Nel corso della trasmissione Di Martedì il Ministro della Giustizia, riconfermato nel Conte bis, ha inteso manifestare tutto il suo malcontento per quelle che sarebbero le ricostruzioni non veritiere che, a suo dire, l'ex numero uno del Viminale starebbe professando in merito alla possibilità del carcere per gli evasori fiscali, eventualità caldeggiata dai grillini.

Bonafede manifesta determinazione per la lotta all'evasione

È noto come buona parte delle difficoltà, nei conti dello Stato italiano, dipendano da un fetta di cittadini che riesce a evadere il Fisco fino a cumulare, per i conti dell'Italia, somme che valgono miliardi di euro. Una beffa per i cittadini onesti, oltre che un tangibile danno per l'Erario. L'obiettivo del governo, a detta di Buonafede, è abbastanza chiaro: provare a fare qualcosa di concreto, inasprendo le pene per i trasgressori, fino ad arrivare alla reclusione. "Il Governo, per la prima volta, sta - ha sottolineato Bonafede - portando avanti una battaglia epocale contro chi froda il Fisco per oltre 100.000 euro".

Bonafede sottolinea sanzioni per grandi evasori

La necessità di sottolineare la cifra oltre cui si userà il pugno duro e si apriranno le porte del carcere, avrebbe la funzione di sconfessare le teorie che sarebbero state portate avanti dal leader della Legal "Lo dico - sottolinea - perché mi sono stancato di sentire Matteo Salvini che dispensa menzogne dicendo che mandiamo in carcere parrucchieri ed elettricisti".

Evidente il riferimento al fatto che, probabilmente, i singoli esponenti di quella categoria di professionalità difficilmente potrebbero arrivare a macchiarsi di evasioni così elevate. "Non so - incalza Bonafede - quali parrucchieri ed elettricisti frequenti Matteo Salvini, io chiarisco che si tratta di persone che frodano il fisco sopra i 100.000 e per quelli ci sarà una confisca che permetterà allo Stato di recuperare soldi".

A ciò si aggiungerà la possibilità di andare a recuperare in maniera coatta le cifre attraverso sistemi che sono già stati adottati in altri paesi vicini. A confermarlo è lo stesso Bonafede. "In Francia - ha evidenziato - hanno recuperato il 40% in più con le misure che stiamo adottando". Adesso non resta che attendere per capire se Salvini vorrà replicare a colui che, in passato, è stato un suo alleato.