Offensiva mediatica e Politica a tutto campo quella lanciata dal M5S contro l’ex alleato nel governo gialloverde Matteo Salvini. Il leader della Lega è stato accusato insieme a tutto il suo partito dal Viceministro pentastellato all’Economia, Stefano Buffagni, di aver investito 300mila euro in bond di ArcelorMittal, la multinazionale franco-indiana al centro delle polemiche per la decisione di abbandonare l’ex Ilva di Taranto al suo destino. Con alcuni post pubblicati sui propri profili web ufficiali, il M5S ha definito “finto sovranismo” quello di Salvini, criticando il fatto che, invece di chiarire i dubbi, abbia deciso di querelare.

Ma il dito dei grillini è puntato anche contro Moscopoli, il Russiagate all’italiana sul quale si sono detti favorevoli all’istituzione di una commissione di inchiesta.

La denuncia del M5S: ‘Lega ha investito 300mila euro in bond ArcelorMittal’

“La Lega ha investito 300mila euro in bond di ArcelorMittal”, è questa la denuncia fatta da Stefano Buffagni nel corso di una recente diretta Facebook. In realtà, le accuse mosse dal Viceministro del M5S sono riprese da ‘Il libro nero della Lega’, scritto a quattro mani da Giovanni Tizian e Stefano Vergine, in cui i due sostengono che, sia durante la gestione salviniana che nella precedente maroniana, il Carroccio abbia investito quella grossa cifra in obbligazioni della multinazionale.

“Matteo si è risentito, l’ha presa male”, scrivono i pentastellati in un post pubblicato sabato 9 novembre per confermare che Salvini “ha evitato di fornire spiegazioni, ma ha deciso di querelare noi e tutti quelli che hanno sollevato questo caso”. In un successivo post, il M5S accusa i leghisti di “finto sovranismo”, visto che si sarebbero schierati “dalla parte delle multinazionali straniere invece che dei lavoratori italiani”.

Ecco spiegata, attaccano ancora i grillini, l’apertura di Salvini all’arrivo di Mario Draghi al Quirinale. Insomma, il leader del Carroccio sarebbe passato dallo slogan ‘Prima gli italiani’ a ‘Prima le multinazionali’.

‘Ben venga commissione di inchiesta su Moscopoli’

Con le accuse lanciate dal M5S contro la Lega per i presunti bond investiti in ArcelorMittal fa il paio un altro attacco senza esclusione di colpi.

Quello su Moscopoli e sulle presunte tangenti su una partita di petrolio concordate dal collaboratore di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, con misteriosi emissari russi. “Sul caso Moscopoli da Salvini ancora nessun segnale di vita - accusano i pentastellati in un altro post - a parte qualche battuta da (ultima) spiaggia, a tutte le legittime domande che sono emerse in questi mesi il ‘Capitano coraggioso’ ha replicato battendo in ritirata, omettendo, dando risposte a mezza bocca”. Visto che Salvini non vuole rispondere a nessuna domanda, concludono Di Maio e gli altri, ben venga il disegno di legge l'istituzione di una commissione d'inchiesta su Moscopoli”.