Nicola Porro, nella sua quotidiana rubrica Zuppa di Porro, ha espresso il suo punto di vista su quella che è la situazione legata agli insulti razziali ricevuti dalla senatrice a vita Liliana Segre. Quest'ultima, donna di origine ebraica e sopravvissuta allo sterminio nazista, ha avuto assegnata una scorta a tutela della sua persona. Il giornalista, pur riconoscendo l'importanza della figura della senatrice, ha manifestato un certo scetticismo rispetto alla possibilità che in Italia esista un clima di intolleranza e non ha mancato di tirare frecciate ben assestate al Centro Wiesenthal che ha definito "vergogna" per l'Italia il caso Segre.

Porro critico sulla Commissione Segre

"A me - ha dichiarato Nicola Porro - sembra che la scorta alla Segre faccia godere soprattutto una parte della stampa di sinistra". Una considerazione che nascerebbe, forse, dal fatto che il mancato voto favorevole da parte del centro-destra alla cosiddetta 'commissione Segre' possa in qualche voto alimentare il dibattito. Un po' come se, sottolinea Porro, quella parte politica 'fosse colpevole della scorta assegnatele'. Tra l'altro il giudizio del giornalista nei confronti della commissione è abbastanza sprezzante, tenuto conto che la definisce 'una ca... pazzesca'. Si sarebbe trattato di una commissione atta a vigilare su eventuali fenomeni di odio, intolleranza, razzismo ed antisemitismo.

Porro non vede clima di intolleranza

Porro, in particolare, con ironia descrive quella che sarebbe l'immagine che alcuni avrebbero costruito del Bel Paese. "L'Italia - afferma con sarcasmo - è diventato il Paese più tremendo del mondo, che minaccia una signora di novant'anni che ha come unico suo problema quello di essere stata in un campo di sterminio".

Porro non vuole comunque minimizzare sulla storia della senatrice, quanto sull'ipocrisia che si sta creando attorno. "Parla da sola - sottolinea il giornalista - la questione. Lo dice anche la Meloni in un'intervista che si alzeranno in piedi per applaudirla e tutte queste minchiate ipocrite".

Porro si scaglia, inoltre, contro il centro Wiesenthal che ha parlato di vergogna per l'Italia rispetto a ciò che sta accadendo attorno al caso Segre.

L'invito del giornalista è quello di guardare con più attenzione a ciò che succede altrove. In particolare fa riferimento all'Inghilterra dove il leader laburista, a detta di Porro e secondo alcuni giornali inglesi, sarebbe accusato di antisemitismo dai suoi stessi colleghi di partito e alla Francia dove ci sarebbero migliaia di ebrei in fuga dalle banlieue. Secondo il giornalista, inoltre, in Italia i problemi di quel tipo sarebbero finiti con le leggi razziali, ormai appartenenti ad un'altra epoca. Allo stesso modo, sempre rivolgendosi al centro Wiesenthal, sottolinea come forse dovrebbe prendersela meno con il centro-destra che crede nelle radici giudaico-cristiane dell'Europa e che, per questo, è molto più vicino ad Israele.

L'accusa che rivolge al centro è inoltre, quella di essere, invece, più vicino a coloro i quali Porro definisce come "i caz...i che oggi, soltanto per la scusa del ritrovato fascismo, che non esiste, utilizzano la Segre come santino per la loro battaglia politica". E poi c'è anche la stoccata per i media: "C'è un'ondata di retorica straordinaria su tutti quanti i giornali".