Le dimissioni del ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti potrebbero causare anche uno strappo all'interno del Movimento Cinque Stelle. Secondo quanto riporta Il Messaggero, oltre ad uscire dal M5S Fioramonti potrebbe dar vita ad un nuovo gruppo parlamentare a sostegno dell'attuale presidente Giuseppe Conte. Tra smentite e conferme tra i dieci e i quindici grillini sarebbero pronti a seguirlo alla Camera. Nel frattempo il presidente pensa già a quale sarà il suo sostituto.
La mossa dell'ex ministro
Lorenzo Fioramonti, dopo l'abbandono del dicastero di Viale Trastevere, ha intenzione di uscire dal M5s e, secondo quanto riporta Il Messaggero, starebbe pensando di fondare un nuovo gruppo, ma senza passare all'opposizione.
Un gruppo parlamentare di contiani, orientato più a sinistra e di posizioni ambientaliste, che ruoti lontano dall'orbita del Movimento ma che comunque appoggi l'attuale governo giallorosso.
Si stima che circa una decina di deputati sarebbero pronti a seguirlo. E nemmeno al Senato l'idea dispiace tra i pentastellati. L'obiettivo sarebbe quello di avere anche l'appoggio di altri parlamentari che già aderiscono al Gruppo Misto. A pesare sull'ex ministro è anche l'accusa dei suoi colleghi di partito, che sostengono che nel 2019 non abbia ancora restituito un centesimo, né al Movimento (si va da un minimo di 24mila euro a un massimo di 70mila), e nemmeno la quota mensile di 300 euro all’Associazione Rousseau, secondo quanto è previsto dal regolamento interno.
E secondo i vertici grillini i possibili scissionisti si troverebbero nelle stessa situazione morosa.
Il ministro dimissionario, rispondendo su Facebook alle accuse sui rimborsi, critica quello che a suo avviso è un sistema di rendicontazione "farraginoso" e "poco trasparente". Rassicura comunque di aver restituito in modo puntuale per un anno, e sostiene che le sue ultime restituzioni andranno al Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, un centro di ricerca pubblico che ha voluto promuovere nella città di Taranto.
La reazione nel M5s
Dichiarazioni ufficiali non arrivano direttamente da Luigi Di Maio, capo politico del M5s, ma trapela rabbia per la scelta di Fioramonti. Emilio Carelli, deputato grillino nominato da poco facilitatore organizzativo nazionale (con delega alla comunicazione), sostiene come le dimissioni non lascino sorpresi, ma la scelta di formare un nuovo gruppo viene ritenuta "incomprensibile" considerato che Fioramonti prima chiede maggiori responsabilità al governo sugli investimenti nella scuola e poi promette appoggio al governo.
Il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone invece commenta seccamente: "Se hai coraggio, non scappi".
I potenziali sostituti
Il nome del sostituto sarà scelto dal presidente Conte, su indicazione di Luigi Di Maio, anche se quest'ultimo ha ribadito come la scelta del nuovo ministro dell'istruzione dipenderà dalle decisioni del presidente del consiglio.
Tra i potenziali sostituti, dopo il passo indietro di Nicola Morra, c'è il nome di Lucia Azzolina, sottosegretario all'Istruzione, al centro delle polemiche per il fatto di aver partecipato l'anno scorso al concorso per diventare preside, pur essendo deputata membro della Commissione Istruzione della Camera. Anche Salvatore Giuliano, sottosegretario nel primo Governo Conte, potrebbe ambire al ruolo di ministro. Tutto ora è nelle mani di Conte, che ha voluto rassicurare il Capo dello Stato, sottolineando come il nuovo nome verrà scelto in tempi brevi.