Quello dei furti in casa e della legittima difesa è stato uno dei temi trattati nel corso di Dritto e Rovescio, il talk show di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, andato in onda giovedì 12 dicembre. Il caso che sta facendo discutere è quello di un gioielliere di Catania, invitato in studio insieme alla moglie, condannato in primo grado a 13 anni di carcere per aver ucciso due dei tre ladri che nel 2008 fecero irruzione nel suo negozio. All’uomo non è stata riconosciuta la legittima difesa, ma è stato giudicato colpevole di due omicidi volontari e di un tentato omicidio.

L’esperienza raccontata in diretta dai coniugi siciliani è toccante e drammatica. Il pubblico si schiera compatto dalla loro parte, ma non tutti gli ospiti della serata sono d’accordo. Mentre Giuseppe Cruciani, ma soprattutto Mario Giordano, sposano la tesi della difesa sempre legittima in casa, il vignettista Vauro, il giornalista Antonio Caprarica e il parlamentare renziano Gianfranco Librandi gridano alla barbarie. Ne nasce un durissimo battibecco.

Il monologo di Mario Giordano: ‘Se un ladro muore è un incidente sul lavoro’

La recente sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Catania, che non ha riconosciuto il diritto alla legittima difesa al gioielliere Guido Gianni condannandolo a 13 anni per duplice omicidio, scatena la reazione indignata di Mario Giordano.

“Io penso che quando qualcuno entra nella vita di persone tranquille - dichiara il giornalista Mediaset a Dritto e Rovescio - che lavoravano, che non avrebbero fatto male a nessuno, che chiedevano solo di continuare a lavorare, come tante altre storie che abbiamo raccontato. Ebbene, penso che quando un ladro, un bandito entra con le cattive intenzioni, le pessime intenzioni, che abbiamo sentito anche in questo caso, penso che questa persona perda qualsiasi diritto e quindi, se muore, è un incidente sul lavoro e chi gli spara non deve essere nemmeno indagato”.

Furioso scontro a Dritto e Rovescio tra Giordano, Librandi e Vauro

Una posizione netta che fa insorgere Librandi. “Giordano praticamente dice che bisogna ammazzare tutti i ladri, tu agiti le persone dicendo che sono tutti delle persone irrecuperabili”, lo incalza il fedelissimo di Matteo Renzi. “Non cominciare a dire stupidaggini, non ho detto questo, ma che agito le persone, sono i ladri che le agitano, mai detto che voglio ammazzare tutti”, gli risponde però per le rime il conduttore di Fuori dal coro.

Ma Librandi non si placa. Parlando del caso in questione, si rivolge al gioielliere: “Penso che il signore, invece di comprarsi una pistola, era meglio che comprava un pulsante per il ponte radio e chiamava i carabinieri che erano ad un chilometro”. Un boato di disapprovazione accoglie la sua tesi nello studio di Dritto e Rovescio. “Mi vuoi sparare?”, risponde Librandi a qualcuno. Giordano allora si alza dalla sua postazione e prende un finto regalo di Natale che consegna al rivale. Mossa che mette in moto anche Vauro. “Io veramente mi rifiuto - sbotta il vignettista contro Giordano - non si può parlare di una tragedia facendo queste sceneggiate, ti devi vergognare, vai all’albero di Natale a prendere il regalo”. A quel punto parte il tutti contro tutti. “Ho capito, se non ci stai, non ci stai”, così zittisce Vauro.