Ousseynou Sy è salito tristemente agli onori della cronaca quando nel marzo scorso ha sequestrato, dirottato ed incendiato uno scuolabus di ragazzini a San Donato, nel milanese. Oggi è stato ascoltato dal Tribunale di Milano, deponendo davanti alla corte e rivolgendo inaspettatamente le sue accuse contro Matteo Salvini, responsabile a suo parere di crimini contro l'umanità. Il dirottatore dello scuolabus in una lunga dichiarazione spontanea ha accusato il leader della Lega Nord di aver condannato a morte centinaia di bambini, uomini e donne africani annegati nel Mediterraneo.

I reati per cui è imputato Sy

Il quarantaseienne senegalese Sy fino al 21 marzo scorso era un autista incensurato della società Autoguidovie. Quel drammatico giorno invece di riportare a scuola i 51 ragazzi della seconda media Vailati di Crema dopo le ore di educazione motoria decide di sequestrarli. A bordo ci sono anche due professori ed una collaboratrice scolastica.

Sy imbocca la Paullese, con il preciso intento di dirigersi a Linate. Si ferma lungo il tragitto, munito com'è dal giorno prima di una tanica di benzina da 10 litri e di fascette autobloccanti, cosparge l'automezzo del liquido infiammabile, si fa consegnare i cellulari e costringe i professori a legare gli alunni con le fascette.

Poi riprende la guida convinto che i docenti abbiano fatto tutto assecondando alla lettera le sue richieste. I due insegnanti però non hanno stretto i legacci ai ragazzi in fondo al pulmann; così uno di loro, Riccardo, riesce a liberarsi, a recuperare il cellulare nascosto dell'amico Rami e a chiamare il 112.

Anche un altro alunno, Adam, si svincola e chiama i genitori.

Scatta l'allarme e intervengono le forze dell'ordine che riescono a fermare la folle corsa di Sy e a salvare i ragazzi poco prima che il senegalese dia alle fiamme il bus. L'autista viene mandato a processo con rito immediato, per tentata strage con finalità terroristiche.

La deposizione del 9 dicembre 2019: un proclama panafricano

Davanti alla corte del Tribunale Milanese, Ousseynou Sy ha chiesto di deporre. In un monologo di venti minuti ha professato la sua innocenza, giustificando le sue azioni con un proclama panafricano. Ha sostenuto, infatti, di non essere né un assassino né un terrorista, ma semplicemente un 'figlio dell'Africa'. Il suo gesto così plateale aveva l'intento di riportare in auge il tema africano e dei suoi figli, spogliati di ogni dignità umana e di ogni diritto, disprezzati e sfruttati dai potenti.

Ha rivoltato contro Salvini l'accusa di essere un criminale, additandolo come il responsabile di genocidio nel Mar Mediterraneo per il mancato soccorso ai suoi connazionali.

Ha, infine, chiesto di poter incontrare le persone che erano sul bus per poter parlare con loro e spiegare meglio le sue ragioni.

Salvini ha commentato su Twitter la notizia, dicendosi scioccato per le accuse rivolte e chiedendosi se ci sarà ancora qualcuno pronto a sostenere la causa di Sy.