Le elezioni Regionali in Emilia-Romagna, previste per il 26 gennaio prossimo, continuano ad essere uno degli argomenti più caldi del dibattito politico. Ospiti del talk show di Rai Tre Agorà, nella puntata andata in onda lunedì 9 dicembre, sono state la candidata della Lega in Emilia, la senatrice Lucia Borgonzoni, e la deputata del Pd, attuale Viceministro all’Istruzione, Anna Ascani.

La parlamentare dem ha attaccato senza mezzi termini la sua interlocutrice, accusata di sfruttare per meri fini elettorali la campagna, considerata razzista, dei suoi alleati di Fratelli d’Italia contro le case popolari assegnate a cittadini stranieri nel quartiere Bolognina del capoluogo regionale Bologna.

Ne è nato un furioso battibecco durante il quale le due donne hanno continuato a sovrapporre le loro voci e a parlarsi addosso.

Il botta e risposta tra Anna Ascani e Lucia Borgonzoni ad Agorà: ‘Posso parlare’

Ospiti dello studio Rai di Agorà, Anna Ascani e Lucia Borgonzoni discutono delle prossime elezioni Regionali in Emilia-Romagna e, in particolare, della polemica suscitata circa un mese fa da una iniziativa presa dal parlamentare di Fd’I Galeazzo Bignami, recatosi alla Bolognina per controllare quanti nomi sui citofoni delle case popolari del quartiere fossero non italiani. Un’azione considerata di stampo razzista dalla maggior parte dei media e dei politici. “Per me le case popolari dovrebbero essere assegnate prima agli italiani”, aveva apertamente dichiarato Bignami.

Ma anche per Anna Ascaniil problema è un pochino più ampio”. Lucia Borgonzoni prova subito ad interromperla. Ma la deputata Pd la stoppa: “Posso parlare la prego (ripete più volte ndr), siccome lo scambio è civile, Borgonzoni mi faccia dire una cosa”.

L’attacco della deputata Pd: ‘Non si può utilizzare la discriminazione per qualche voto in più’

Lucia Borgonzoni prova allora un’ultima, strenua, difesa.

“Però per chi ci ascolta - dice - voglio precisare che i criteri ostativi li mette la Regione, quelli di punteggio li mette il Comune”. Una quisquilia di carattere tecnico che non frena però la vis polemica della deputata Pd.

“Posso dirle una cosa? - riprende a parlare la Viceministra all’Istruzione - Gran parte delle assegnazioni, se lei va a vedere, sicuramente lei è una persona che avrà studiato e si è andata a vedere perché le assegnazioni avvengono in quel modo in gran parte d’Italia: per il numero di minori. E siccome il loro numero è una cosa che ci deve preoccupare tutti".

Poi Anna Ascani prosegue: "Che si chiamino in un modo o in un altro non ci deve far cambiare idea. Lei deve dire ai suoi alleati in modo chiaro, a quelli di Fratelli d’Italia che la sostengono, che fare una campagna elettorale sulla pelle di gente che ha semplicemente ricevuto una casa facendo richiesta, è una cosa vergognosa, perché (non si può) utilizzare la discriminazione per prendere qualche voto in più, peraltro in una Regione come la sua che storicamente invece si è contraddistinta per avere un principio di civiltà e di inclusione straordinario che ha fatto lezione in questo Paese.

Allora - conclude la parlamentare dem il suo attacco alla collega della Lega - lei che si candida a guidarla dica ai suoi alleati che questa cosa non fa onore a voi e non fa onore all’idea di Emilia-Romagna che c’è in questo Paese e che merita di essere difesa”.