La prossima puntata de Le Iene, in onda stasera su Italia 1, avrà come oggetto il concorso, tenuto nel 2002, per il ruolo di docente ordinario dall'attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sul sito del programma si anticipa che, grazie a "documenti inediti e clamorosi" vengono smentite le versioni che il premier ha dato finora in merito a questa vicenda. Conte infatti avrebbe mentito agli italiani, e non avrebbe dato risposte chiare sul concorso, e potrebbe essere in conflitto di interessi con l'avvocato Guido Alpa.

Il servizio delle Iene

Stasera andrà in onda il servizio de Le Iene su Giuseppe Conte e il concorso per il ruolo di professor ordinario, vinto nel 2002. Una puntata che farà sicuramente discutere, considerando anche le versioni date finora dal premier, che potrebbero venire smentite dal servizio curato dagli inviati Antonino Monteleone e Marco Occhipinti.

Il concorso oggetto del servizio, grazie al quale Conte è diventato ordinario di diritto privato presso l'Università di Caserta, approfondisce la figura di Guido Alpa, che in passato è stato mentore e amico dell'attuale Presidente del Consiglio, e che in quel concorso era commissario d'esame. Ci si chiede se la sua figura fosse compatibile con il suo ruolo, visto che conosceva molto bene il candidato.

Secondo Le Iene, il premier così "ha mentito gli italiani".

La versione di Conte

Conte, ospite di photoANSA 2019, ha replicato sostenendo che si tratta di una questione vecchia che va avanti da tempo. A suo avviso il professor Alpa "viene perseguitato perché c'è stato questo concorso". Il premier ribadisce come non ci sia mai stato conflitto di interessi, e nemmeno un'associazione professionale tra i due, e nemmeno un conto corrente in comune.

E sul concorso spiega come a decidere siano stati i 5 commissari. Conferma che vedrà il servizio, in onda stasera alle 21:15 su Italia1, e, se occorre, farà nuove precisazioni.

In una lettera inviata a La Repubblica dell'ottobre 2018, come riporta il sito de Le Iene, Conte si era difeso sostenendo come lui e Alpa fossero semplicemente coinquilini nello studio, visto che condividevano solamente la segreteria ed il numero telefonico, mantenendo però "distinte attività professionali" e operando dunque "in spazi diversi".

Conte lavorava al secondo piano e Alpa al primo, con due contratti di affitto separati.

La difesa dell'Autorità garante della privacy

Le Iene ricordano come nel 2002 Alpa e Conte avessero difeso congiuntamente l'Autorità garante della privacy, e il secondo aveva precisato, per smorzare ogni polemica, come ogni avvocato avesse fatturato per conto proprio. Il programma sostiene come l'attuale premier non abbia mai mostrato la fattura o un altro documento che confermasse quanto avesse detto.

E inoltre viene mostrata la lettera inviata dall'Autorità per la difesa legale, che risulta indirizzata ad un solo unico studio legale e ad un solo indirizzo, a Roma in Via Sardegna, ed ha come intestatari sia Conte che Alpa. La versione di Conte non torna dunque, visto che l'attuale premier aveva sostenuto di condividere lo studio a Roma in Via Cairoli, come sostenuto nella lettera a La Repubblica.