Nicola Porro, nel suo quotidiano appuntamento con Zuppa di Porro sulla sua pagina YuoTube, ha svolto la sua consueta rassegna stampa. Destinato a far discutere è il passaggio in cui si è occupato di Sardine. Il movimento nato a Bologna e che, al momento, sembra svilupparsi in diverse città italiane è stato oggetto di parole particolarmente dure da parte del giornalista. Da una parte ha, infatti, segnalato il fatto che il leader Mattia Santori non avrebbe voglia di accettare l'invito alla sua trasmissione Quarta Repubblica. E in coda a quanto rivelato ha manifestato dubbi e perplessità rispetto al fatto che si possa parlare di un movimento destinato a durare nel tempo.

E nel manifestare il suo pensiero non sono mancati i sibillini riferimenti a Prodi.

Porro ironizza sulla fine dei finiani

Porro torna a parlare di Sardine, andando a commentare quella che è un'intervista di Filippo Rossi. Una persona che lui stesso definisce come vicino a Fini, ricordando vecchie polemiche che avevano coinvolto Il Giornale e la famigerata questione della casa a Montecarlo. Quello che suscita la critica del giornalista è il passaggio in cui si manifesta soddisfazione per la destra che sfila con le Sardine. "Questo - ironizza Porro- vi fa capire dove son finiti i finiani".

Porro non è risentito del fatto che Sardine non vadano a Rete 4

Parole che, naturalmente, diventano anche l'occasione per rivelare un retroscena riguardo alla trasmissione che Porro conduce su Rete 4, ossia Quarta Repubblica.

Pare che, infatti, uno dei numeri uno del movimento delle Sardine, ossia Mattia Santori, non sia predisposto a partecipare a trasmissioni sulla rete Mediaset. Un'intenzione tra l'altro già palesata nei giorni scorsi. Paolo Del Debbio, Mario Giordano e Nicola Porro sarebbero infatti i conduttori alla conduzione di trasmissioni finite nella blacklist delle Sardine.

"Il leader di questa piazza, non viene - evidenzia Nicola Porro - a Rete 4. Ce ne faremo una ragione, anzi non ce fo... nulla". Nel commentare, inoltre, quello che potrebbe essere lo sviluppo delle Sardine il giornalista propone una scommessa ai suoi follower. Il suo parere è che tra un anno potrebbe essere difficile continuare a sentirne parlare.

"A parte quattro-cinque - sottolinea - che si candideranno da qualche parte e svolteranno la loro vita personale, invece di fare i precari nel giornale di Prodi".

Nicola Porro, inoltre, vede nella formazione delle Sardine una sorta di creature fisiologica e ricorrente nella storia della sinistra. "È - descrive - il classico fenomeno che spesso avviene di una sinistra ribellista nei confronti del suo partito, dove ci sono dei boccaloni tipo Filippo Rossi che ci credono".