Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro. Sono i nomi dei tre senatori del Movimento Cinque Stele che hanno scelto di lasciare i grillini e di confluire nella Lega. Una scelta che, naturalmente, ha sollevato polemiche importanti. Particolarmente duro è stato il commento da parte del capo politico del M5S Luigi Di Maio che ha parlato, senza mezzi termini, di apertura del mercato delle vacche da parte di Matteo Salvini. Parole che non sono state gradite dal numero uno del Carroccio che, sottolineando la sua poca voglia di utilizzare vie legali, ha manifestando l'intenzione di querelare chi dovesse proseguire a utilizzare termini di questo tipo.

Di Maio ha parlato di mercato delle vacche

Luigi Di Maio ha commentato duramente la scelta dei tre senatori che facevano capo al Movimento Cinque Stelle di cambiare casacca. Pur non contestando l'opportunità di variare il proprio partito di appartenenza, avrebbe ritenuto maggiormente legittima la scelta di dimettersi dal proprio ruolo di parlamentare ed, eventualmente, ricandidarsi dopo aver sposato un nuovo progetto politico. Le dichiarazioni che, però, hanno fatto infuriare Salvini sono state quelle che hanno parlato di 'mercato delle vacche' e gettato ombre su quelle che sarebbero potute essere le promesse leghiste fatte per convincerli a cambiare bandiera. Li ha invitati, eventualmente, a consegnare al Presidente del Senato una lettera in cui alla voglia di cambiare partito, aggiungano a chiare lettere il proprio intento di tradire il mandato avuto dai cittadini.

"A quella lettera - ha commentato duramente il Ministro degli Esteri - alleghino anche un listino prezzi sul mercato delle vacche". Conte, invece, ha invitato i parlamentari che volessero abbracciare la Lega a non scommettere troppo su Salvini, considerato che l'intenzione del governo è lavorare fino al 2023. Non è mancata, inoltre, la frecciata al numero uno del Carroccio.

"Sulla sensibilità istituzionale di Salvini - riporta l'Agi da un'intervista de La Stampa come parole del premier - mi sono già pronunciato tante volte. Mi limito a osservare che ce la sta mettendo tutta, fossi in lui non disperderei ogni energia, ne conserverei qualcuna.

Salvini parla di possibili vie legali

Il fatto che dei parlamentari stiano lasciando il Movimento Cinque Stelle per confluire la Lega è diventato oggetto di alcune domande che i giornalisti hanno rivolto a Salvini.

Il senatore ha scelto di replicare sottolineando l'anomalia di quanto sta avvenendo e che, di fatto, allontanerebbe i paragoni con pratiche discusse del passato. "Di solito - ha sottolineato -i parlamentari lasciano l'opposizione per andare in maggioranza. Come dice squallidamente Conte: state con me perché sono io che vi garantisco la poltrona". "Sono parlamentari - ha evidenziato il leader della Lega - - che lasciano la maggioranza per andare all'opposizione, senza che nessuno abbia promesso niente. Né per il futuro, né tanto meno per quattrini".

Chiamato a commentare quelle che sono state le dichiarazioni di Conte e Di Maio ha aperto alla possibilità di passare alle vie legali. "Sono dichiarazioni squallide.

I tribunali - ha detto - sono già abbastanza intasati. Io querelo solo in caso di assoluta gravità. Se vanno avanti a parlare di soldi, di mercati delle vacche, di listino prezzi di un tanto al chilo, sarò costretto a farlo".