Vittorio Feltri, direttore di Libero, è intervenuto come ospite della trasmissione Dritto e rovescio. Nel corso del programma di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio ha avuto modo di analizzare quelli che sono e potranno essere gli scenari politici italiani. In particolare ha manifestato, con una certa convinzione, che stiano per arrivare tempi particolarmente duri per il Movimento Cinque Stelle. Allo stesso modo ha palesato un certo scetticismo rispetto alla possibilità che un'eventuale vittoria del centrodestra in Emilia Romagna possa in qualche modo generare un terremoto tale da far cadere l'attuale esecutivo.

L'eventuale tenuta, a suo avviso, verrebbe fuori da una certa riluttanza a lasciare i posti che occupano in Parlamento da parte di chi oggi compone la maggioranza.

Feltri: 'M5s quasi scomparso'

Vittorio Feltri è stato interrogato da Paolo Del Debbio sulle dimissioni di Di Maio e sulla sua scelta di levarsi simbolicamente la cravatta. "Se se l'è tolta - ha dichiarato - sono affari suoi, se si è tolto dalle scatole sono anche affari nostri e ne godiamo". "A me - incalza - sembra sia stato lui ad aver tradito tutti i grillini. Il Movimento era contro l'euro, la Politica della Merkel e contro tante cose. Lui e i suoi ragazzotti, una volta arrivati al potere, hanno fatto tutto il contrario". Per Feltri il destino dei grillini sarebbe segnato sulla base delle rilevazioni statistiche: "Hanno perso i voti, lo dicono le statistiche.

Hanno perso la faccia, tant'è che ogni sondaggio dice che il Movimento Cinque Stelle non è scomparso, ma quasi. La cosa non mi addolora".

Per Feltri voto emiliano non decisivo per il Paese

Da più parti si sottolinea come un'eventuale vittoria del centrodestra in Emilia Romagna potrebbe alterare gli equilibri anche a livello nazionale.

Uno scenario che potrebbe generare una crisi a livello di maggioranza parlamentare e portare all'eventuale caduta del governo. Un'ipotesi che, al momento, non risiede all'interno delle ipotesi plausibili nelle previsioni di Vittorio Feltri. Rispondendo ad una precisa domanda di Paolo Del Debbio, spiega in maniera chiara i perché della sua previsione che vede un esecutivo destinato a durare.

"Se il Pd - rivela - dovesse perdere io non piangerei, farei anche una risatina. Quelli che si aspettano chissà quale terremoto sbagliano. Qualsiasi cosa succeda i numeri in Parlamento, non cambiando, non farebbero cadere il Parlamento. Non cadrà niente. Coloro i quali sostengono la maggioranza, piuttosto che andare a casa si fanno ammazzare. Se ci fosse un allarme atomico, la gente preferirebbe sfidare la morte piuttosto che la disoccupazione".