La frase è stringata e pungente: "Se il Papa mena una rompi..., mi diventa meno antipatico". Vittorio Feltri non ama i giri di parole. Ogni dì, dal suo account Twitter commenta con il suo solito stile impertinente il fatto o i fatti del giorno. Figurarsi se si lasciava scappare l'episodio che ha visto protagonista Papa Bergoglio. Sua Santità, nella fredda sera di San Silvestro, era tra la folla in piazza San Pietro: strattonato da una fedele che cercava di tirarlo a sé, ha perso la pazienza e ha ricambiato il trattamento subito dandole due schiaffetti su una mano.
Feltri, di solito non avvezzo a simpatie verso papa Bergoglio perché considerato terzomondista, zapatista e di estrema sinistra, stavolta si è schierato dalla sua parte.
Per una volta Feltri dà ragione al Papa
Il tweet sul Papa si colloca tra il precedente dedicato al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "un bel discorso totalmente superfluo", e il successivo incentrato sul Segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Vittorio Feltri non perde occasione per fornire i suoi giudizi sferzanti. Stavolta, a sorpresa, si è mostrato benevolo nei confronti del papa: la sua reazione a suon di schiaffi, due, verso la fedele che l'ha spinto, ha destato nell'editorialista comprensione e quasi un principio di simpatia.
Feltri ha approvato il comportamento di Bergoglio.
L'episodio ha fatto il giro del mondo, ha scatenato i social e in Italia ha dato il via a un caso politico dopo che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha fatto una parodia del papa. L'unica cosa su cui dissente Feltri è il mea culpa fatto l'indomani all'Angelus da Bergoglio.
"Bravo Francesco, e non chiedere scusa, non è il caso", si legge nella seconda e ultima parte del tweet. E, a proposito di polemiche politiche sullo sfottò del Papa inscenato durante una vacanza a Bormio dall'ex Ministro dell'Interno, con la complicità della fidanzata Francesca Verdini che in un video finge d'essere una fan molesta, Zingaretti aveva commentato dicendo che dal mojito alla grappa il passo è breve.
Feltri gli ha risposto nel suo tweet più recente: "Zingaretti raccomanda a Salvini di non bere grappa, invece noi consigliamo al Segretario del Pd di sbronzarsi di cicuta".
Se il Papa mena una rompiballe mi diventa meno antipatico. Bravo Francesco, e non chiedere scusa, non è il caso
— Vittorio Feltri (@vfeltri) 2 gennaio 2020
Feltri, 'ruggine' antica contro Papa Francesco
A Feltri l'attuale Papa non è mai piaciuto. La sua antipatia verso Francesco è giunta al culmine l'anno scorso nei giorni della politica dei porti chiusi da parte dell'allora Ministro Matteo Salvini. Bergoglio, accusato d'essere troppo politico e di aver preso posizione contro Salvini tacciandolo di mancanza di misericordia verso i più deboli, specie i migranti, era stato oggetto di un tweet polemico del direttore di Libero lo scorso settembre.
L'editorialista aveva scritto: "Sono un ateo cristiano di formazione, ma le prediche inutili e lagnose di Bergoglio mi hanno nauseato".
A seguire, lo scorso ottobre lo aveva accusato di ipocrisia in un nuovo 'cinguettio' a dir poco irriverente: "Altro che lotta contro la fame nel mondo”, aveva twittato Feltri. “Il Papa dice che mangiare troppo fa male. Ma lui è grasso e sta benone". La 'ruggine' con l'attuale papa è antica: a luglio 2017, ospite del programma de La7 In onda, aveva detto: "Di quello che dice il Papa a me non importa assolutamente nulla". Giusto un anno fa, a inizio gennaio 2019, ospite a L'aria che tira, altro programma de La7, Feltri aveva detto: "Il popolo è molto più vicino alle idee di Salvini che al Papa e lo si può constatare dal fatto che in chiesa non va più nessuno, vanno in pochissimi, mentre appresso a Salvini ci sta andando una massa crescente di italiani".
In quella circostanza il direttore di Libero aveva bocciato l'atteggiamento della Chiesa: "A forza di praticare una politica totalmente scollata dalla gente, anche la Chiesa ha perso molto seguito. Nelle cattedrali oggi ci sono più candele che fedeli. Evidentemente, c'è un desiderio di ribellione nei confronti non solo del Papa ma di tutto l'apparato, i vescovi".
Nel 2015, il quotidiano Il giornale aveva pubblicato una lettera di Feltri rivolta proprio al Pontefice, dopo che Francesco, durante un suo viaggio di ritorno dalle Filippine, si era espresso sul tema della paternità responsabile: "'Paternità responsabile significa che si devono fare figli, ma responsabilmente. Alcuni credono che i cristiani debbono fare come i conigli", aveva detto Bergoglio.
Nello suo scritto Feltri l'aveva attaccato esordendo così: "Sono un coniglio, avendo fatto quattro figli con la volontaria collaborazione di mia moglie, e mi rivolgo a Papa Francesco con l'umiltà di un peccatore, benché non mi senta tale, per dirgli che il suo monito mi ha sconcertato". Per poi polemizzare sul fatto che per decenni i preti hanno magnificato la procreazione illimitata, e concludere allegramente: "A Papa Francesco, che non ha avuto marmocchi, dico con stima: non sa che cosa si è perso".