La Consulta ha bocciato la proposta della Lega relativa al quesito referendario finalizzato alla reintroduzione del maggioritario come sistema elettorale. Il Carroccio puntava alla costituzione di un nuovo sistema finalizzato ad avere una maggioranza più stabile. Nel tradizionale appuntamento con la sua Zuppa di Porro, il giornalista Nicola Porro ha avuto parole particolarmente dure nei confronti dei giudici che non hanno permesso agli italiani di andare al voto, ritenendo la decisione popolare, eventualmente, troppo manipolativa. Il giornalista, tra l'altro, non ha mancato di fare riferimenti al fatto che la decisione rischia di passare alla storia come 'Politica'.

Porro parla del rischio 'manipolatività' individuato dai giudici

Parlando della vicenda che sta interessando l'attualità politica, Nicola Porro ha provato a ricostruire i fatti. "I grandi giudici - ha commentato sarcasticamente - hanno deciso di non ammettere il referendum proposto da Calderoli e da Salvini che avrebbe tagliato e cucito l'attuale legge elettorale. Per due terzi proporzionale per un terzo maggioritario". "Questa piccola porcheria - ha proseguito - costruita nella passata legislatura era stata messa sotto attacco da otto regioni a guida centrodestra che hanno cercato di tagliare questa legge per farla diventare maggioritaria".

"I magistrati - ha evidenziato in riferimento all'eventuale referendum - considerano l'esito eventualmente positivo del giudizio troppo manipolativo".

'Manipolativo': termine che a Porro non va giù

Manipolativo, però, è un termine che non piace a Nicola Porro . "Già nella parola - ha rivelato - mi fa impazzire". "Sarebbe dovuto - ha proseguito - essere necessario un ulteriore intervento dei politici, ad esempio ridisegnare i collegi elettorali. Con questa scusa il referendum non viene accettato".E

E non mancano le frecciate nei confronti dei giudici: "A me viene in mente quanto loro sono manipolativi quando si tratta di stabilire invece il così detto abuso del diritto che loro, senza nessuna legge, stabilirono in materia fiscale".

"Senza nessuna delega - ha proseguito - si sono inventati il concorso esterno in associazione mafiosa, che anche questa è una invenzione manipolativa".

"Questi uomini - ha tuonato - ce l'hanno ovviamente con l'idea che Salvini aveva di cambiare una legge elettorale nel senso che lo avrebbe fatto governare in maniera più semplice".

Con gli attuali numeri dei sondaggi l'eventuale riforma elettorale sarebbe stata vantaggiosa per la Lega.

E in riferimento agli aspetti politici della vicenda ha proseguito: "Dopo un minuto di questa sentenza Di Maio e Zingaretti hanno detto di una strada spianata verso il proporzionale".

"Fanno intendere - ha incalzato - che i giudici della Corte Costituzionale abbiano iniziato a spianare in maniera politica ed extra-giudiziale questa via". "O hanno ragione - ha proseguito - che questa via è spianata e stanno attribuendo ai magistrati un compito che non è loro e cioè di decidere la forma elettorale del futuro oppure dicono una cosa non vera (ndr., il termine usato da Porro al riguardo era più verace e colorato, ci limitiamo a riportarne uno con lo stesso significato), attribuendo ai magistrati un intento che non avevano".