Il caso Gregoretti non è ancora chiuso. La Giunta per le Immunità del Senato ha detto sì all'autorizzazione a procedere richiesta dal Tribunale dei Ministri di Catania contro Matteo Salvini. A mandare a processo il proprio leader, se l'aula di Palazzo Madama non deciderà di votare altrimenti, sono stati gli stessi cinque senatori della Lega membri della Giunta, dopo diretta richiesta del capitano.

Voto contrario espresso, invece, dai quattro senatori forzisti e da quello di FdI. Assenti i 13 membri della maggioranza. Ad alimentare aspre polemiche su questa decisione è stato lo stesso Presidente della mini assemblea, Maurizio Gasparri, firmatario della relazione assolutoria nei confronti di Salvini poi bocciata a parità di voti dalla Giunta.

Gasparri ha infatti sfidato il Premier Giuseppe Conte, definito un "bugiardo" ad un pubblico confronto, visto che dichiara di possedere le prove del suo coinvolgimento nella vicenda.

Gregoretti: sì ad autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini

È un martedì 21 gennaio al veleno quello che segue la votazione della Giunta per le Immunità del Senato che ha deciso di concedere l'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per sequestro di persona. Il caso, come ormai noto, è quello della nave Gregoretti, tenuta in mare dall'allora ministro per alcuni giorni nel luglio scorso con il suo carico umano di 131 migranti. Il Presidente della Giunta Maurizio Gasparri, ospite di Giorgio Zanchini ai microfoni di Radio Anch'io, rincara la dose delle polemiche decidendo di entrare nel merito del caso Gregoretti.

Gasparri: 'La magistratura potrà processare Salvini per la Gregoretti'

Per prima cosa Gasparri ricorda che, stante l'autorizzazione a procedere concessa dalla Giunta da lui presieduta, la "magistratura potrà processare Matteo Salvini". A meno che, precisa, non venga presentato un ordine del giorno da almeno 20 senatori che porterebbe ad una nuova, e stavolta decisiva, votazione.

Detto questo, l'esponente berlusconiano decide di “entrare nel merito” del caso Gregoretti. E lo fa senza troppi preamboli, bollando come un "bugiardo" il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le prove del suo coinvolgimento nella vicenda sarebbero infatti "evidenti" e Gasparri sostiene di poterlo dimostrare, permettendosi persino di "sfidare pubblicamente" il Premier ad un confronto.

Le accuse a Conte: 'Palazzo Chigi sapeva dei clandestini sulla Gregoretti'

Maurizio Gasparri ripercorre a Radio Anch’io quei giorni del luglio 2019. Il 26, giorno successivo all'arrivo della nave Gregoretti nelle acque italiane "con i clandestini a bordo", il consigliere diplomatico di Conte, Pietro Benassi, avrebbe inviato una mail al rappresentante diplomatico italiano in Ue Maurizio Massari. Il loro scambio epistolare è depositato agli atti della Giunta, puntualizza Gasparri.

Benassi avrebbe messo nero su bianco la frase "currently on the ship Gregoretti ("attualmente sono sulla Gregoretti"), evidente conferma che a Palazzo Chigi sapessero della presenza dei migranti a bordo, ne conclude il senatore di Forza Italia.