All’indomani delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna e Calabria, quasi tutti gli addetti ai lavori mettono in rilievo i due aspetti fondamentali di quanto accaduto nelle urne domenica 26 gennaio: la sconfitta della Lega di Matteo Salvini e il crollo verticale del M5S. A pesare sul leader leghista è sopratutto la sconfitta in Emilia-Romagna, regione rossa per eccellenza, che il capitano del Carroccio aveva sperato fino all’ultimo di strappare al Pd e al centrosinistra, da sempre egemoni da quelle parti. Sogno poi infranto già di fronte alle prime proiezioni che davano come sostanzioso il distacco tra il Governatore uscente della regione, il dem Stefano Bonaccini, e la candidata della Lega Lucia Borgonzoni.

Il Pd ha accolto con enorme giubilo e sollievo la notizia di essere tornato primo partito nella sua ‘patria Politica’. Il giornalista Vittorio Feltri, invece, ha provato subito a stopparne i bollenti spiriti, visto che il partito di Nicola Zingaretti, ironizza su Twitter, esulta come se avesse “vinto la guerra mondiale”.

Il Tweet di Vittorio Feltri sulla vittoria del Pd in Emilia-Romagna: ‘Regione rossa da sempre’

Nel mare magnum dei commenti post elettorali dopo la chiusura delle urne in Emilia-Romagna e Calabria, spicca quello di Vittorio Feltri. Il fondatore di Libero ha scelto i social network, come gli capita spesso di fare, per rendere pubblico il suo giudizio in merito ai risultati delle elezioni Regionali.

“Leggo e ascolto i commenti post elettorali - cinguetta Feltri sul suo profilo Twitter - e sembra che il Pd abbia vinto la guerra mondiale mentre si è solo ripreso una regione da sempre rossa”. Insomma, secondo uno dei decani del giornalismo italiano, le manifestazioni di esultanza mostrate in queste ore dai vertici del Nazareno sarebbero largamente ingiustificate, considerato che l’Emilia-Romagna era considerato l’ultimo bastione di resistenza di una sinistra italiana destinata altrimenti all’estinzione.

Senaldi: ‘Dopo l’Emilia-Romagna a Roma c’è il governo del Pd’

Quindi, secondo Vittorio Feltri, potrebbe risultare controproducente per il Pd festeggiare come se avesse “vinto la guerra mondiale”.

L’offensiva del quotidiano Libero contro i dem non termina però con le parole del suo fondatore. Anche il direttore Pietro Senaldi, infatti, si dimostra non certo tenero con Zingaretti e compagni. Ospite in collegamento video di Myrta Merlino a L’aria che tira, Senaldi chiarisce che, a suo modo di vedere, dopo quanto accaduto in Emilia-Romagna, “a Roma il governo delle quattro sinistre ormai è diventato il governo di una sola sinistra: il Pd. E non so se sia una buona notizia per il Pd, visto che questo governo in realtà è condannato a fare poco o nulla. Ed è condannato dalla debolezza del M5S e dall’atteggiamento ostruzionistico di Italia Viva”.

‘Vittoria di Bonaccini in Emilia-Romagna spacciata per vittoria del Pd’

Pietro Senaldi se la prende anche con Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato. “Io capisco che mostri i muscoli spacciando per una vittoria del Pd in Emilia-Romagna quella che è stata una vittoria di Bonaccini - attacca il direttore di Libero - però questi muscoli che lui gonfia gli italiani li vedono e, da oggi, tutte le inefficienze, le irresponsabilità e i disastri che probabilmente farà questo governo non saranno più imputabili al M5S, ma saranno imputabili soprattutto al Pd che rivendica un ruolo di leadership che io gli auguro di non avere, perché governare con i 5 Stelle rischia di fargli molto male”.