Alessandro Meluzzi torna a parlare di Coronavirus dopo che le sue previsioni di sventura sulla sicura diffusione del morbo anche in Italia sono rimaste inascoltate, ma si sono purtroppo rivelate fondate. Ospite in collegamento video con lo studio di Quarta Repubblica, il talk show di Rete 4 condotto da Nicola Porro, Meluzzi è stato chiamato ad esprimere la sua opinione sulla attuale situazione che sta vivendo il nostro Paese, con intere zone in quarantena e il rischio che siano gli altri Paesi del mondo a chiudere le frontiere con noi. La tesi del medico legale, noto volto della tv, è che anche i porti dovrebbero essere chiusi, visto che lo sono già tribunali, stadi, università e scuole.

Meluzzi si permette di lanciare persino un appello alle Ong e ai trafficanti di uomini affinché, per pietà, blocchino almeno per un certo periodo gli sbarchi di migranti clandestini sulle nostre coste.

Alessandro Meluzzi a Quarta Repubblica: ‘Tutto chiuso ma porti restano aperti’

“Controllare chi sbarca dalle navi mi sembra il minimo, del minimo, del minimo. Su questo non c’è ombra di dubbio”, così Alessandro Meluzzi dimostra di trovarsi d’accordo con le parole appena pronunciate da Nicola Porro durante la puntata di Quarta Repubblica del 24 febbraio.

“Certamente non si può non cogliere un aspetto un po’ paradossale - prosegue il criminologo - e cioè che noi siamo in questo momento in un’emergenza nazionale in cui le scuole sono chiuse, le università sono chiuse, gli stadi sono chiusi, finanche i tribunali sono chiusi e i porti continuano ad essere aperti.

Questa è perlomeno una asimmetria logica evidente. Il problema - spiega - è che di fronte a questa situazione, come è stato già detto, gli sbarchi oggi sono insicuri come lo sono sempre stati”.

I dubbi di Meluzzi sulla reale diffusione del coronavirus nel mondo

Alessandro Meluzzi punta il dito sul “problema della fortissima presenza di sei milioni e mezzo di lavoratori cinesi in Africa, 1000 aziende, due milioni di traffici economici al mese” poiché, sottolinea, “è qualche cosa che rende l’Africa un luogo rispetto al quale l’attendibilità degli esami sierologici e genetici è modestissima.

Quindi io faccio fatica a credere in quell’unico caso in Egitto. Così come per altro faccio fatica a credere ad altri dati sulla propagazione del virus in altri Paesi europei.

Perché secondo me ci sono elementi di prudenza, di riservatezza e anche di segretezza che, io temo, invece l’Italia non ha. E questa trasparenza la fa apparire effettivamente un concentrato planetario di coronavirus, secondo soltanto alla Cina e alla Corea, avendo superato il Giappone”.

L’appello a trafficanti di uomini e Ong: ‘Fateci respirare'

“Io chiederei con carità ai trafficanti di uomini e alle Ong perlomeno un attimo di moratoria rispetto a questo flusso migratorio - questa la scioccante proposta di Alessandro Meluzzi - perché l’Italia è già in emergenza per il coronavirus. Si stanno cercando persino per le quarantene degli spazi che siano dedicati. A questo punto (è assurdo ndr) che l’Italia debba sobbarcarsi anche questo problema, non avendo più vie di uscita, perché ormai non si può neanche più sbarcare a Mauritius, l’Austria si sta apprestando a chiudere le frontiere, i flixbus vengono fermati a Lione. In questo momento - conclude - chiediamo per carità nazionale a Ong e trafficanti di lasciare per il momento l’Italia nella possibilità di respirare”.