L’emergenza coronavirus in Italia si lega inevitabilmente anche con un altro problema che impegna da anni la Politica italiana: l’accoglienza dei migranti, siano essi regolari o clandestini. A puntare il dito contro l’azione messa in campo dal governo Conte è, tra gli altri, anche il direttore del quotidiano Libero, Pietro Senaldi.

In un articolo di fondo pubblicato questo sabato 29 febbraio, il giornalista si dice indignato e sorpreso dal fatto che, mentre i porti italiani da sicuri si stanno trasformando in infetti, le Ong abbiano ancora il permesso di far sbarcare indisturbate dalle loro navi centinaia di migranti clandestini (come accaduto nei giorni scorsi con la Ocean Viking a Pozzallo e con la Sea Watch a Messina), lamentandosi pure per la quarantena a cui vengono sottoposti anche i membri dei loro equipaggi.

Pietro Senaldi: ‘Grazie a coronavirus ennesimo paradosso dell’accoglienza’

Porti aperti e infetti, l’Italia stende il tappeto rosso ai clandestini”. Si intitola così l’editoriale pubblicato da Libero, a firma Pietro Senaldi, nella giornata di sabato 29 febbraio. La tesi esposta dal direttore è che niente, neanche la diffusione del Coronavirus, è riuscito a frenare l’intenzione del governo Conte di “far entrare illegalmente immigrati nel nostro Paese”.

Senaldi racconta, definendolo un “paradosso dell’accoglienza”, che le autorità italiane hanno momentaneamente chiuso il “corridoio umanitario” aperto con il Niger per ragioni precauzionali, legate proprio alla possibile diffusione del coronavirus.

Allo stesso tempo però, sottolinea polemicamente, il solo modo rimasto ai migranti per raggiungere le nostre coste è quello di “vedersi steso il tappeto rosso”, ma solo se clandestini.

‘Il coronavirus ha svelato la balla delle Ong’

Senaldi non si capacita del fatto che, con l’alto rischio di contagio da coronavirus, si continuino a “tenere i porti aperti alle navi Ong”.

Il direttore cita l’esempio della Sea Watch, sbarcata a Messina nonostante le pressanti richieste del Governatore regionale Musumeci di imporre la quarantena a bordo per migranti ed equipaggio. Ma, a suo modo di vedere, le giustificazioni addotte dalle Ong sul fatto che quelli italiani siano gli unici porti sicuri del Mediterraneo, non sarebbero niente altro che una “balla”.

Anzi, sottolinea Senaldi, “una tra le tante che il coronavirus ha contribuito a svelare”.

‘Per colpa di Conte il mondo ci ritiene un lazzaretto a cielo aperto’

Non contento, Senaldi sposta le sue attenzioni sul Premier Conte, colpevole a suo dire di aver dipinto l’Italia al resto del mondo come un “lazzaretto a cielo aperto”. Insomma, per colpa del coronavirus il nostro Paese si sarebbe trasformato da “porto sicuro” a “porto infetto”. Ma, nonostante questo, “le Ong implacabili continuano a sbarcare migranti e nessuno a sinistra batte ciglio”.

Uno “scenario sconfortante”, conclude la sua analisi il giornalista, in cui il governo avrebbe puntato tutto su aprire le porte ai migranti clandestini, ma anche sulle “mani libere ai pm per fare tutto ciò che vogliono”.