La riforma della prescrizione continua a tenere in fibrillazione il governo giallorosso. Secondo un retroscena pubblicato dal quotidiano La Stampa, il Ministro della Giustizia in quota M5S, Alfonso Bonafede, avrebbe minacciato di dimettersi in caso gli venisse richiesto di rinviare il voto sulla nuova legge sulla prescrizione, uno dei cavalli di battaglia dei pentastellati.

Una minaccia, quella del Guardasigilli, che potrebbe mettere addirittura a repentaglio il prosieguo del governo Conte bis. Va infatti considerato che, già nei giorni scorsi, Bonafede era giunto allo scontro all’arma bianca con Matteo Renzi.

Il leader di Italia Viva ha, infatti, sfidato più volte l’esponente grillino a forzare la mano presentandosi in Senato per la votazione. A quel punto i voti contrari del suo partito alla riforma manderebbero sotto l’Esecutivo.

Bonafede pronto a dimettersi sulla prescrizione secondo La Stampa

“Se mi chiedono di accettare il rinvio della riforma sulla prescrizione mi dimetto”. Con queste testuali parole, almeno secondo il retroscenista de La Stampa Ilario Lombardo, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede avrebbe minacciato le sue dimissioni se non si dovesse arrivare ad un voto immediato sulla nuova legge che blocca la prescrizione nei processi dopo il primo grado di giudizio. “Non esiste”, questo lo sfogo del capo delegazione M5S al governo, che avrebbe riferito le sue intenzioni anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Rinvio della riforma della prescrizione una ‘sconfitta’ per il Ministro M5S

L’autore del pezzo pubblicato sul quotidiano torinese, afferma di aver raccolto lo sfogo del Ministro M5S “da ambienti vicini all’avvocato Guido Alpa”, il professore di cui il Premier Conte sarebbe il “pupillo”.

Lombardo afferma che anche i più stretti collaboratori di Bonafede considererebbero una sua sconfitta personale il rinvio della riforma della prescrizione, anche alla luce del recente scontro con Renzi, il quale ha proposto di votare un emendamento della sua deputata Lucia Annibali che rinvierebbe il tutto di almeno un anno.

Bonafede disposto a discutere sulla prescrizione

La Stampa riferisce anche che il capo delegazione M5S si sarebbe mostrato pronto al dialogo, disposto persino ad apportare alcune modifiche alla riforma della prescrizione da lui messa a punto. Ma, in caso di mancato accordo tra le forze di maggioranza, non gli resterebbe che “spostare la sfida” nelle aule parlamentari.

La data da segnare sul calendario è quella del 24 febbraio, quando il parlamento voterà il disegno di legge del deputato berlusconiano Enrico Costa sul quale i renziani hanno minacciato di voler convergere, mettendo così in pericolo il proseguimento del governo Conte bis.