È una rilevazione statistica molto interessante quella che l'istituto Piepoli è riuscito a riassumere attraverso un sondaggio pubblicato dall'Adnkronos. Pur restando nel campo delle ipotesi, si è provato a capire cosa accadrebbe qualora si dovesse assistere alla nascita di un movimento creato attorno alle figure di Gianluigi Paragone e Alessandro Di Battista. Si è potuto così stabilire che il loro indice di consenso in un potenziale elettorato potrebbe addirittura oscillare tra il 4 ed il 13%. Il dato da prendere per buono, attraverso una ponderazione, è quello del 5,2%.
Una percentuale lusinghiera se si considera che, al momento, si parla del nulla in concreto. Il dato, però, da tenere ancora ben presente è che i potenziali elettori che appoggerebbero la nuova realtà sarebbero presi da quasi tutte le forze politiche. La sottrazione più importante rischia, però, di essere quella da ascrivere alle attuali maggiori forze del governo giallorosso: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Di Battista e Paragone valgono il 5,2%
È noto come nella fase attuale il Movimento 5 Stelle debba fare i conti con una frammentazione che deriva da alcune linee strategiche che hanno generato diversi dissidenti. Alcuni, come il senatore Gianluigi Paragone, non hanno mai mandato giù l'alleanza con il Partito Democratico.
Non votare la fiducia al nuovo esecutivo, così come non votare una manovra di bilancio da lui ritenuta troppo europeista, gli è costato l'espulsione. L'Istituto Piepoli si è perciò preso la briga di andare a stimare quanto un eventuale nuovo soggetto politico creato da lui e da Alessandro Di Battista potrebbe valere sul piano elettorale.
Il 4% degli interpellati si dichiara disposto a votarlo senza batter ciglio, mentre il 13% ha dimostrato quantomeno apertura alla possibilità di farlo. Secondo quanto riporta l'Adnkronos questo fa sí che, per i sondaggisti, possa essere preso per buono come parametro un bacino di potenziali elettori del 5,2%.
Centrodestra sempre favorito
Secondo quelli che sono i dati l'eventuale discesa in campo di Paragone e Di Battista con un nuovo soggetto politico genererebbe un effetto domino importante. Quelli che, di fatto, non sarebbero toccati sarebbero Italia Viva (4,5%), Più Europa (2,5) e Leu (2%). Tutte forze di maggioranza. Ma quelli che potrebbero patire maggiormente la nuova realtà sarebbero i primi due partiti del governo giallorosso. Il Pd avrebbe il 18,5% ed il M5S (14%). Ricordando come, almeno in teoria e secondo le linee guida attuali, pentastellati e dem siano realtà differenti e facenti parte di coalizioni eterogenee a livello elettorale, si capisce quanto Paragone e Di Battista rischierebbero di spostare gli equilibri nell'area giallorossa.
Il centrodestra, invece, avrebbe il 30% con la Lega, il 9,5% con Fratelli d'Italia ed il 6% con Forza Italia. Numeri che, al momento, pur facendo segnare qualche perdita, racconterebbero quanto marginale sarebbe il ruolo dei voti persi con l'arrivo del nuovo soggetto politico eventuale targato Di Battista - Paragone. La coalizione, secondo le stesse rilevazioni di Piepoli, sarebbe oltre il 45%.