L’ipotesi Mattarella bis al Quirinale nel 2023 non sarebbe ancora stata scartata dall’agenda Politica. Anzi, secondo Luigi Bisignani, i membri del governo giallorosso avrebbero addirittura stretto una sorta di “patto segreto” per riconfermarlo nel ruolo di Presidente della Repubblica per la seconda volta consecutiva, come accadde già prima di lui a Giorgio Napolitano. Secondo il faccendiere, noto per essere stato collegato in passato alla Loggia P2 e per essere considerato uno degli uomini più potenti d’Italia, l’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe rinunciato alle sue mire personali sul Quirinale, ma preferirebbe di gran lunga Sergio Mattarella all’unico avversario al momento presente sulla scena: l’ex Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi.

Luigi Bisignani convinto esista un ‘patto segreto’ per il Mattarella bis

Luigi Bisignani torna a ‘sussurrare ai potenti’ (dal titolo di un suo libro di successo ndr) attraverso un retroscena pubblicato su Il Tempo, quotidiano con cui collabora, e ripreso anche dal sito ufficiale di Nicola Porro. Anche se sono ormai 20 anni esatti, dal 2000, che Bisignani è stato radiato dall’Ordine dei Giornalisti, i suoi corsivi restano sempre molto ascoltati, almeno nelle stanze dei bottoni che contano. Per questo il presunto “patto segreto sul Mattarella bis”, questo il titolo del suo editoriale, sta già facendo discutere.

‘Il trio delle meraviglie Zingaretti-Conte-Bonafede favorevole al Mattarella bis’

Secondo Bisignani, dunque, si sarebbe “appena formato un trio delle meraviglie” - formato dal Segretario del Pd Nicola Zingaretti, dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, attuale capo delegazione del M5S al governo - con la chiara “missione di ibernare la politica italiana fino al 2023” per poi “riconfermare Sergio Mattarella al Quirinale” con un clamoroso Mattarella bis.

Un “disegno” politico, aggiunge l’uomo accusato di aver fatto parte della Loggia massonica Propaganda 2 di Licio Gelli, che avrebbe trovato il suo “massimo cantore” in Ugo Zampetti, attuale Segretario generale della Presidenza della Repubblica.

Giuseppe Conte avrebbe accantonato le sue ambizioni per favorire la conferma di Mattarella contro Draghi

L’obiettivo di non far traslocare Sergio Mattarella nel 2023, prosegue Bisignani nella sua rivelazione, si starebbe scontrando certamente con le “ambizioni ormai smisurate di Giuseppi”, sul conto del quale il faccendiere ironizza descrivendolo come pronto persino a prendere il posto di Bergoglio in Vaticano.

Ma, ecco l’ulteriore colpo di scena, “sia Mattarella che Conte sanno che l’unico candidato temibile è Mario Draghi e sperano entrambi che quest’ultimo, spenti i riflettori della BCE, adesso entri in un cono d’ombra”. Per questo quella del Mattarella bis sarebbe più che un’ipotesi secondo Bisignani.