Il caso Gregoretti continua ad agitare i sonni di Matteo Salvini a pochi giorni dal voto sull’autorizzazione a procedere contro di lui previsto in Senato. Il leader della Lega, come noto, ha dato disposizioni ai suoi di votare a favore del processo in Giunta per le Immunità. Stesso ordine impartito per il voto del 12 febbraio a Palazzo Madama. L’intenzione dichiarata del capitano leghista è quella di sfidare faccia a faccia i giudici, per rivendicare il suo diritto di ex Ministro dell’Interno di difendere i confini italiani dall’arrivo di migranti clandestini.

Contro questa linea difensiva d’assalto si schiera però una fedelissima salviniana, l’avvocato e senatore Giulia Bongiorno la quale, intervistata dal Corriere della Sera, consiglia al suo leader di recedere dall’intenzione di farsi processare perché, spiega, i tempi del processo potrebbero essere lunghissimi e lui rischierebbe di restarci invischiato per anni.

L’intervista di Giulia Bongiorno al Corriere sul caso Gregoretti

“Salvini non spinga per il sì al processo, non sarà breve né prevedibile”. Così il Corriere della Sera titola l’intervista concessa da Giulia Bongiorno, virgolettando le sue dichiarazioni sul caso Gregoretti. L’ex avvocato di Giulio Andreotti si schiera contro la strategia messa in atto da Matteo Salvini dichiarando di sperare vivamente che “decida di non avallare la linea dell’autorizzazione a procedere” contro di lui.

La Bongiorno se la prende con la Politica che, a suo modo di vedere, negli ultimi anni avrebbe “abdicato al potere di legiferare su alcune materie” come, appunto, quella dell’immigrazione.

Bongiorno: ‘Salvini non ha commesso alcun reato con la Gregoretti’

Giulia Bongiorno condanna senza appello le troppe occasioni in cui, negli ultimi anni, il Parlamento ha deciso di concedere l’autorizzazione a procedere contro un suo membro, solo per paura degli onorevoli di “essere considerati dei privilegiati”.

La senatrice leghista resta convinta che i poteri dello Stato debbano rimanere separati e, invece, nel caso Gregoretti, il Ministro dell’Interno Salvini viene messo in condizione di non poter esercitare il compito di difendere i confini nazionali. Lui, però, questa la sua opinione, “non ha commesso alcun reato”, visto che non può essere considerata come sequestro di persona la decisione di attendere le comunicazioni dell’Ue sulla redistribuzione dei migranti.

‘I tempi del processo Gregoretti potrebbero essere lunghissimi’

Sul caso Gregoretti e sul comportamento di Matteo Salvini “l’unico giudice” dovrà essere il Senato secondo la Bongiorno, non certo la magistratura con un atto che lei considera “politico”. Per questo motivo, aggiunge la senatrice, Salvini dovrebbe essere “orgoglioso di quello che ha fatto” e dovrebbe altresì decidere di far votare no ai suoi senatori durante la votazione prevista per mercoledì 12 febbraio. La Bongiorno confida di non avere paura per l’eventuale esito del processo, ma per i “tempi”, visto che “l’idea di rimanere a processo per anni non dovrebbe piacere a nessuno”. Il rischio è, infatti, che “i tempi potrebbero essere lunghissimi e c’è il problema di restare bloccati per anni, ostaggi del processo”.