Lo scorso 26 gennaio si sono tenute le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, che hanno decretato nella prima regione una vittoria del centrosinistra, mentre nella seconda hanno segnato un risultato importante per il centrodestra. In Emilia Romagna il candidato Pd uscente, Stefano Bonaccini, si è riconfermato presidente della regione, vincendo le elezioni con il 51,4% di voti contro il 43,6%, che ha invece ottenuto la candidata Lega per il centrodestra, Lucia Borgonzoni. In Calabria, invece, i candidati di Forza Italia e Pd, Jole Santelli e Pippo Callipo, hanno segnato tra loro un netto distacco in termini di consensi; i due avversari si sono, cioè, rispettivamente attestati al 55,4% e 30% di voti.

Il risultato delle elezioni tenutesi in Emilia Romagna, caricate di grande valenza durante la campagna elettorale, sembra non aver buttato giù di morale il leader della Lega.

Sabato 1° febbraio il numero uno del Carroccio, Matteo Salvini, ha infatti presenziato alla festa di ringraziamento del Carroccio, tenutasi a Vignola, nel Modenese, rilasciando come di consueto alcune dichiarazioni sull'attuale governo M5S-Pd. Ma non solo Politica nazionale: nel suo ultimo intervento il leghista ha commentato anche l'azione dell'esecutivo in merito all'emergenza mondiale proclamata dall'OMS per l'epidemia di coronavirus, poi ha criticato l'organizzazione dell'imminente Festival di Sanremo, che verrà trasmesso su Rai 1 dal 4 all'8 febbraio.

Matteo Salvini contro il Festival di Sanremo 2020

Ma Salvini non lesina mai di parlare anche di tutt'altro rispetto alla politica e ai fatti principali nel mondo, infatti nel suo ultimo intervento, registrato dall'Emilia Romagna in una video-diretta condivisa su Facebook, il leghista si è detto certo che il vincitore di Sanremo si rivelerà di sinistra: "A Sanremo hanno già deciso che vinceranno tutti quelli politicamente corretti e di sinistra".

Quest'ultime sono solo alcune delle parole che Salvini ha speso sull'organizzazione del Festival in arrivo, in occasione del suo incontro avvenuto con gli elettori della Lega. In diretta da Vignola, poi, il leghista è passato a silurare il concorrente più discusso di Sanremo 2020, ovvero Junior Cally.

L'affaire Junior Cally

Il rapper, nato a Roma nel 1993 è, al momento, accusato da molti di essere interprete di canzoni sessiste.

Il che è stato sottolineato, non troppo velatamente, da Matteo Salvini nell'ultimo comizio tenuto in Emilia Romagna. Secondo il suo punto di vista, la produzione di Sanremo sarebbe responsabile di aver ammesso alla gara della canzone italiana Cally, nonostante alcune canzoni del rapper siano ritenute misogine.

Confidandosi con gli elettori della Lega, Salvini ha poi lasciato intendere che non guarderà la kermesse musicale: "Da italiano dico che schifo, guardatevelo voi il Festival - ha, infatti, spiegato, l'ex Ministro dell'Interno - Non è il mio Sanremo, se devo guardare con mio figlio un festival con uno che canta e parla delle donne come tr... da picchiare".

Il leader della Lega tuona contro il Governo M5S-Pd

Oltre ad essersi detto contrario alla partecipazione di Junior Cally a Sanremo 2020, Matteo Salvini si è pronunciato anche sul coronavirus, per il quale in molti Stati è stata proclamata l'emergenza sanitaria nazionale. Secondo quanto affermato da Salvini in Emilia Romagna, il governo M5S-Pd sarebbe intervenuto in ritardo rispetto a quanto compiuto dai governi di altri Paesi, che si sono mobilitati tempestivamente per bloccare gli spostamenti di persone dalla Cina. "In tutto il mondo si bloccavano le aziende - ha tuonato Matteo Salvini con tono polemico, in Emilia Romagna - si istituiva la quarantena, si bloccava chi sbarcava e chi decollava.

In Italia no. Perché qui il dibattito era su Sanremo e il Grande Fratello".

Stando ai dati divulgati dalla Commissione sanitaria cinese, alla luce dell'emergenza sanitaria globale proclamata dall'OMS il bilancio delle vittime del virus sorto nella città di Wuhan è salito a 304 morti. Ad oggi, inoltre, secondo gli stessi dati si contano oltre 14mila casi di contagi a livello globale.