La telefonata Conte-Mattarella, confermata da tutti i principali organi di stampa, continua a produrre retroscena e polemiche sul suo contenuto. Il Presidente del Consiglio, furioso con Matteo Renzi per la posizione intransigente del suo partito, Italia Viva, sulla riforma della prescrizione e del processo penale, avrebbe fatto sapere senza peli sulla lingua al Capo dello Stato di essere pronto anche a far cadere il governo che presiede nel caso i renziani dovessero decidere di non recedere dalle loro posizioni, ponendosi di fatto come una opposizione interna all’esecutivo giallorosso.

Si tratta al momento di indiscrezioni, anche se all’apparenza fondate. Chi, invece, prova ad ipotizzare il contenuto della telefonata Conte-Mattarella è Maurizio Belpietro. Secondo il direttore del quotidiano La Verità, ospite di Tiziana Panella a Tagadà su La7, il Premier avrebbe “tranquillizzato” l’inquilino del Quirinale sulla fine immediata del problema Renzi in caso di elezioni anticipate.

Maurizio attacca Matteo Renzi: ‘Se si votasse domani mattina a malapena entrerebbe in Parlamento’

“Renzi sta cercando di dire ‘io adesso spacco tutto, rompo tutto’ e minaccia tutti quanti - dichiara Maurizio Belpietro ospite del talk show di La7 Tagadà - poi, in realtà, quando uno va a vedere i numeri si rende conto che il suo partito vale, a seconda dei sondaggisti, tra il 3 e il 5%.

Quindi, se si andasse a votare domani mattina, a malapena riuscirebbe ad entrare in Parlamento. Degli attuali 40 e rotti parlamentari che controlla tra Camera e Senato - prosegue il direttore de La Verità - ne porterebbe forse meno della metà se lo sbarramento fosse al 3%. Se invece quest’ultimo salisse al 5%, forse non ne porterebbe neanche uno.

Quindi, tradotto, finora Matteo Renzi minaccia perché spera di far cambiare delle cose. Quali? L’obiettivo non è chiaramente la prescrizione perché - si infervora Belpietro - se non passa quello a cui Renzi si oppone, rimane in vigore. Perché la riforma Bonafede è già in vigore dal 1 gennaio. Paradossalmente Renzi ostacola la riforma della riforma perché ne vuole una diversa da quella che hanno voluto Bonafede e il resto della maggioranza.

Una cosa incomprensibile. Ma Renzi in realtà vuole contare di più sulle nomine. Da qui a marzo si fanno delle nomine importanti come quelle di Enel e Eni che riguardano la vita economica del Paese”.

La Panella chiede a Belpietro di raccontare la telefonata Conte-Mattarella

“Sappiamo che ieri c’è stata questa telefonata Conte-Mattarella, me la racconti? Cosa si sono detti?”, Domanda la conduttrice Tiziana Panella al su ospite. “Immagino che Conte abbia spiegato le difficoltà, ma soprattutto abbia detto al Capo dello Stato che, superate queste piccole scaramucce, tanto non si potrà votare fino all’autunno per tutta una serie di problemi tecnici - prova ad ipotizzare Belpietro - E quindi lo avrà tranquillizzato.

Dopo l’entrata in vigore della nuova legge che sostanzialmente riduce il numero dei parlamentari, addirittura per i partiti che oggi strillano, cioè per Italia Viva, il margine di manovra si ridurrebbe perché, ovviamente, entrerebbero in Parlamento molti meno parlamentari di quanti ve ne siano oggi”.

La versione del direttore de La Verità sulla telefonata Conte-Mattarella: ‘Premier ha tranquillizzato Capo dello Stato’

Quindi - conclude la sua analisi il giornalista - probabilmente Conte avrà tranquillizzato il Capo dello Stato dicendogli: ‘Guardi Presidente, superiamo queste poche settimane che ancora ci mettono a rischio e dopodiché il problema è risolto perché, se si va a votare, Renzi al massimo si porta in Parlamento cinque o sei parlamentari. E quindi abbiamo finito e risolto il problema. Questo credo che sia lo scenario. Conte, fra l’altro, è il vero obiettivo di Renzi”.