Sono parole destinate a far discutere quelle che il senatore Gianluigi Paragone ha scritto in un articolo apparso su Il Tempo. Il parlamentare ha infatti descritto la scelta di Toscani di minimizzare quanto accaduto con il Ponte Morandi come una strategia per riabilitare la famiglia Benetton. Una sorta di patto forse concordato che, tra l'altro, ha portato al licenziamento del fotografo che ha interrotto così una storica collaborazione con il gruppo imprenditoriale. I Benetton sono da tempo nel mirino del Movimento 5 Stelle affinché si arrivi alla revoca delle concessioni autostradali alla loro Autostrade Spa.

Hanno fatto discutere le dichiarazioni ad Un giorno da pecora

In occasione di una partecipazione telefonica alla trasmissione 'Un giorno da pecora' Oliviero Toscani si era lasciato andare ad una discutibile uscita sul Morandi di Genoa. Aveva fatto più o meno intendere che il fatto che possa cascare un ponte non suscitava poi così tanto interesse nell'opinione pubblica. Parole che diventano gravi se si considera che nel capoluogo ligure, per quel triste crollo, morirono quarantatré persone. Un fatto che, naturalmente, ha fatto si che si siano montate delle polemiche che hanno investito chi doveva occuparsi della manutenzione di quell'infrastruttura, ossia Autostrade Spa facente capo proprio ai Benetton.

Di fronte a quelle dichiarazioni provocatorie da parte del fotografo, la stessa famiglia Benetton ha scelto di interrompere la collaborazione con lo storico collaboratore. Lui ha avuto di dichiarare di sentirsi più libero dopo questa decisione.

Paragone parla di 'strategia'

Quando un rapporto lavorativo di così lunga data finisca per interrompersi fa sempre un certo effetto.

Ma forse sono ancora più significative le parole che Gianluigi Paragone esprime per fornire una sua ricostruzione della vicenda. Per lui dietro questo atto ci sarebbe quella che lui definisce una "folle strategia". Il senatore fa intendere che quella dichiarazione di Oliviero Toscani sarebbe arrivata unicamente per "tentare di riabilitare l'amico Luciano Benetton".

Parole di una certa rilevanza che compaiono sul quotidiano a sua firma. A suo avviso dalla tragedia del Morandi in poi l'imprenditore avrebbe, in un certo senso, perso la fiducia degli italiani. "Benetton - incalza - insomma aveva e ha bisogno di un amico che faccia il miracolo della resurrezione: Oliviero Toscani appunto". A lui addebita anche la capacità di aver portato le Sardine a posare con la famiglia di imprenditori "nella speranza - scrive Paragone - che il Bene purifichi il Male".

Il punto finale sulla strategia sarebbe stato quello più forte e destinato a regalare uno choc. Il riferimento va proprio alle dichiarazioni rilasciate ad Un giorno da pecora. "Banalizzare - scrive - il crollo del ponte, relativizzarlo a fatto di cronaca.

O anche solo provare a farlo per vedere se ci fosse una reazione diversa da parte di chi ascolta il messaggio. Invano".

"Stavolta - chiosa l'ex senatore del M5S - l’arroganza non passerà. E sarà bene che anche il governo non prenda in giro i familiari, i genovesi, i liguri e gli italiani". Paragone lascia intendere che lui è assolutamente per la revoca delle concessioni ai Benetton.