Matteo Renzi lancia un appello al Governo di cui fa parte, chiedendo di riaprire al più presto scuole e fabbriche, considerato che con il Coronavirus ci si dovrà convivere ancora per mesi. Il leader di Italia Viva formula la sua proposta dalle colonne del quotidiano Avvenire, con un'intervista rilasciata ad Arturo Celletti sabato 28 marzo.

La tesi di Renzi è molto semplice: siccome la diffusione del virus proseguirà, bisognerà abituarsi a conviverci per almeno uno o due anni. Per questo sarebbe inevitabile riaprire tutto, altrimenti le persone moriranno comunque di fame.

Proposta renziana che, però, non trova d'accordo la giornalista Selvaggia Lucarelli che sui social attacca: "Nessun obiettivo se non si assicura prima la salute dei cittadini".

L'intervista di Renzi: 'Se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno'

Sono parole pesanti come pietre quelle pronunciate da Matteo Renzi nel corso della sua intervista ad Avvenire. Il leader di Italia Viva si dice convinto che "questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi", considerato che "il vaccino non c'è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due".

In questa situazione drammatica, sottolinea l'ex Premier, l'unica soluzione resta quella di riaprire le attività, altrimenti "se restiamo chiusi la gente morirà di fame".

'Serve un piano per la riapertura o si rischia la rivolta'

Insomma, secondo Matteo Renzi è assolutamente necessario che le autorità consentano che "la vita riprenda", visto che dopo tre settimane di chiusura totale "la gente non ce la fa più" e i soldi stanno finendo, specialmente nelle Regioni del Sud.

Se non si riaprono scuole e fabbriche si rischia di "accendere la rivolta sociale", riflette Renzi, trasformando i "balconi in forconi".

Ecco allora la necessità di un "piano per la riapertura", con le fabbriche che dovranno essere messe in condizione di riaprire già "prima di Pasqua", seguite poi da tutte le altre attività, scuole comprese.

Tanto per essere chiari, aggiunge, "tutti di nuovo in classe, mantenendo le distanze e dopo aver fatto comunque tutti un esame sierologico".

Selvaggia Lucarelli critica Matteo Renzi

Per concludere, Renzi non lesina critiche nemmeno ai suoi colleghi di Governo. Per lui il decreto Cura Italia è un "incomprensibile fiume di parole" e bisognerebbe fare "una autocertificazione in meno e un tampone in più".

Ma il suo ragionamento non viene affatto digerito da Selvaggia Lucarelli. "Molto seriamente - lo attacca la giornalista su Twitter - uscire oggi con un'intervista in cui si dice che vanno riaperte le scuole e le fabbriche il prima possibile vuol dire non aver capito un concetto base: finché non si mette in sicurezza la salute dei cittadini non ci si può porre alcun obiettivo".