L'Italia è spaventata dal Coronavirus, ma in questa fase si è riscoperta orgogliosa del suo sistema sanitario e dei suoi tanti operatori. Infermieri e medici sono in prima linea: il web pullula di immagini che li ritraggono esausti dopo turni estenuanti, come se non bastasse l'esposizione emotiva a interminabili ore di stress a contatto con la sofferenza umana di questa fase storica. C'è, però, il rischio che loro possano diventare i super diffusori del virus dopo averlo, a loro volta, contratto. A metterlo in evidenza è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri, che ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di mettere in campo lo stesso sistema adottato dalla Cina per evitare che i sanitari diventino un veicolo di trasmissione verso le altre persone.

Anelli ha scritto a Conte e ai governatori

Filippo Anelli ha inteso porre l'evidenza dei fatti al premier Conte e ai governatori italiani. Ha inteso porre in risalto il fatto che i medici rischiano di diventare i "super diffusori del virus". La motivazione risiede nel fatto che sono costretti a lavorare a stretto contatto con pazienti che, a volte, sono persone che devono fare i conti con la fragilità di un'età avanzata o una situazione immunologica debilitata da patologie preesistenti. Oggi, secondo quanto riportato da Anelli, esiste il rischio che un medico, una volta infetto, possa a sua volta contagiare fino a dieci a persone. Non è un caso che, al momento, nelle zone maggiormente colpite dal Covid-19 siano proprio esponenti del personale medico a rappresentare la categoria più infettata.

Per Anelli si può adottare il modello cinese

Al rischio che ciascun dottore possa finire per infettare i suoi pazienti, magari negli ambulatori, si aggiunge quello che il già risicato personale sanitario possa subire ulteriori penalizzazioni numeriche. L'obiettivo, perciò, resta quello di limitare il numero dei contagiati. Secondo Anelli potrebbe essere applicata la stessa strategia adottata in Cina che lui stesso ha definito: "contenimento dei super-diffusori": La scelta fatta in Asia è stata quella di dotare tutti gli operatori sanitari degli strumenti necessari alla protezione individuale. Non solo, perciò, quelli che lavorano in ospedale, ma anche medici di continuità assistenziale, del 118, dell'Inps, odontoiatri e specialisti ambulatoriali.

Quello di Filippo Anelli è stato perciò un vero e proprio appello al premier affinché si inizi a lavorare alla radice di un possibile sistema di contagio che potrebbe essere stato sottovalutato. Non resta che attendere per capire quale sarà il riscontro.