Matteo Renzi, leader politico del partito 'Italia Viva', scuote il mondo politico e istituzionale italiano con un’intervista-verità (la sua, sia chiaro) rilasciata al quotidiano 'Avvenire' nella quale manda un messaggio forte e chiaro al premier Giuseppe Conte e al Governo nazionale che può essere sintetizzato in una solo parola: riapriamo tutto!

La tesi dell'ex Presidente del Consiglio

'Questo virus ci farà ancora male. Non sappiamo quando finirà, se tra settimane, mesi o anni', ha affermato Renzi, sottolineando come al momento non esista alcun vaccino contro il temutissimo e contagioso Covid-2019.

E' un Renzi pessimista come non mai: 'Se tutto andrà bene, ritorneremo ad abbracciarci tra un anno; se - invece - andrà male ce ne vorranno due'. Per il leader di Italia Viva la strada da seguire dunque è una sola: imparare a convivere con il virus perché, a suo dire, non si può aspettare che tutto finisca mettendo così a repentaglio la sopravvivenza stessa delle famiglie italiane. È un’intervista sull’Italia e sulla strada che si dovrà imboccare per ripartire quella portata avanti da Renzi.

Una storia fatta di tanto dolore e sofferenze, di incertezza, instabilità, paura, angoscia e disorientamento, ma anche di speranza, di voglia di ritornare alla normalità, una storia commovente e meravigliosa che comunica coraggio, umanità e valori: 'Il mondo che dibatteva solo di temi quali l'eutanasia e il fine vita, ora senza nessun dubbio difende la vita e protegge le fasce più a rischio, malati e anziani', sostiene Renzi.

Renzi: 'Di questo passo si accende la rivolta sociale'

Ha le idee chiare l'ex sindaco di Firenze quando sostiene che occorre che la vita riprenda a scorrere regolare e che bisogna farlo il prima possibile. 'In una Italia bloccata da ben tre settimane - dice Renzi - ci sono persone che non ce la fanno più: non hanno nemmeno più i soldi per fare la spesa.

Soprattutto nel Meridione, c'è già il rischio dell'insorgere di fenomeni di usura. Senza denaro, sarà la disperazione a vincere'. E' un quadro davvero terribile e sconfortante quello descritto da Renzi, che afferma con convinzione che di questo passo, con il Paese ibernato per un altro mese, si accenderà la rivolta sociale: 'Ben presto i balconi si trasformeranno in forconi e i canti di speranza diventeranno disperate proteste.

Le Istituzioni devono agire senza perdere tempo', dichiara l'ex premier, che auspica un piano per la riapertura non solo delle fabbriche, ma anche di esercizi commerciali, librerie e scuole. Infine un cenno alla richiesta di riaprire le Chiese: 'Se non ci scambieremo il segno della pace di persona, almeno torneremo a messa, a fare l'adorazione tutti assieme', ha concluso Matteo Renzi.

Per dovere di cronaca è infine bene precisare che è già arrivata una prima risposta dalle autorità sanitarie per bocca dell'epidemiologo Giovanni Rezza, medico e docente italiano nonchè dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità: 'Prima di pensare di poter riaprire tutto dobbiamo aspettare che l'epidemia rallenti'.