L'Italia è in emergenza sanitaria e in tv parlano soprattutto i virologi e gli scienziati, ma è anche un momento di confronto, talvolta aspro, tra gli esponenti della scena Politica. I sondaggi Swg, relativi a lunedì 16 marzo, sono andati a monitorare in che modo la situazione attuale ha influenzato il consenso di ciascun partito politico. Grazie ad essi è anche possibile comprendere le evoluzioni rispetto alla precedente rilevazione del 9 marzo.

Le rilevazioni riguardanti le potenziali intenzioni di voto, nell'ultima settimana, premiano i maggiori partiti.

Lega e Partito Democratico, infatti, rappresentano le forze politiche che fanno registrare una cresciuta piuttosto sensibile, mentre tutti gli altri si mantengono stabili o fanno segnare una leggera perdita.

M5S-Pd: risultati contrastanti per i partiti di maggioranza

La fase emergenziale è gestita a livello nazionale dal governo sostenuto da M5S, Pd, Italia Viva e LeU. Guardando appunto ai sondaggi, il Partito Democratico si attesta al 20,5%, in crescita quindi dello 0.9% rispetto alla settimana precedente.

Il Movimento 5 Stelle, rispetto al 9 marzo, perde lo 0,2%, passando dal 13,4% al 13,2%. Italia Viva di Matteo Renzi, invece, cede lo 0,3% e si assesta al 3,2%. Sinistra/MDP del ministro Speranza ha la stessa flessione e si trova adesso al 3,5%.

I sondaggi premiano ancora la Lega

Rispetto al 9 marzo, nel sondaggio Swg di ieri è in crescita anche la Lega, che guadagna lo 0,4%: il partito guidato da Matteo Salvini infatti passa dal 30,6% al 31% e rimane il primo partito italiano. Stabile è, invece, Fratelli d'Italia: il partito di Giorgia Meloni resta esattamente al 12,0%, proprio come sette giorni prima.

Silvio Berlusconi, invece, vede la sua Forza Italia passare dal 5,5% al 5,2%.

Riguardo ai partiti minori c'è da registrare il 2,9% di Azione di Carlo Calenda (stabile rispetto alla settimana precedente), il 2,3% di +Europa (in crescita dello 0,1% rispetto al 9 marzo), il 2,2 dei Verdi (in calo dello 0,2%) e l'1,2% di Cambiamo!

di Giovanni Toti (in crescita dello 0,1%). Tutti gli "altri partiti" sommati raggiungono invece il 2,6%.

L'area di centrodestra complessivamente intesa resta perciò quella con la fetta di consenso più ampia: andando a sommare i valori di ciascuna forza politica si arriva a una percentuale che supera il 48%. L'area di Governo invece, sommando i quattro partiti (Pd, M5S, IV e LeU) che ne fanno parte, sarebbe attualmente poco sopra al 40%.

Anche se, alla luce, di quelle che sono le critiche circostanze del Paese, va detto che non è realisticamente ipotizzabile si possa pensare ad una tornata elettorale a stretto giro di posta.