Il Premier Giuseppe Conte avrebbe paura e pertanto la prudenza lo starebbe conducendo a violare la Costituzione: è questa la ricostruzione che, nel corso de L'aria che tira' in onda su La 7, Vittorio Sgarbi ha fatto della situazione legata alla 'fase 2' con un ri-start che non sarà calmierato territorio per territorio ma che avverrà in blocco per tutta la Penisola.

Proprio su questo punto si fondono le considerazioni più delicate mosse dal critico d'arte, che dietro precisa domanda della conduttrice Myrta Merlino - 'In Spagna si sta ragionando su riaperture diverse provincia per provincia, perchè in Italia no?

- ha espresso grandi perplessità evidenziando come sia in corso una violazione dei diritti costituzionali che l'ha spinto a preparare una lettera da indirizzare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sgarbi: 'La politica dovrebbe trovare risposte dopo i consigli degli scienziati'

Contrariamente alle ultime settimane, questa volta Sgarbi ha affrontato la questione coronavirus sotto il profilo politico senza toccare le questioni legate alla scienza. Le scelte relativa alla "fase 2", a suo avviso, hanno un peccato originale rappresentato da quello che sarebbe lo scarso valore della classe dirigente al timone del Paese. Riguardo alle strategie anti-contagio Sgarbi è stato chiaro: "E' un tema appassionante per i dilettanti, cioè noi.

Abbiamo professionisti che sono ministri e premier, ma che sono professionisti di un settore dilettantistico dell'attività sanitaria".

Secondo il deputato chi si trova a gestire uno Stato avrebbe l'onere di prendere decisioni di un certo tipo. In relazione a quanto si starebbe facendo adesso invece la sua idea è netta: "La Politica è cosa diversa.

Dovrebbe assumere i consigli e tutto quello che è utile dal comitato tecnico-scientifico e poi trovare una risposta".

Un'inadeguatezza che, a suo avviso, nascerebbe dal timore. "Il primo fragile come noi - ha evidenziato - è il presidente del Consiglio che, non capendo niente, sceglie la soluzione più prudente. Fa una certa tenerezza".

Per Sgarbi, Conte ha paura, non è un dittatore

Nei giorni scorsi sono divampate una serie di polemiche relativamente al fatto che il presidente del Consiglio abbia imposto disposizioni con decreti particolarmente restrittivi senza passare dal Parlamento. Un passaggio che ha indotto Vittorio Sgarbi a scrivere al Quirinale. Ed è stato lui stesso a rivelarlo: "Sto preparando una lettera al Presidente della Repubblica Mattarella per i diritti costituzionali violati".

I metodi di Conte secondo il deputato non sarebbero comunque riconducibili a tentativi di accentramento del potere: "C'è la violazione, ma non perché c'è un dittatore, ma perché c'è una personalità così fragile che è il primo a limitare i propri diritti come chi ha più cara la propria salute che la Costituzione".