Alessandro Meluzzi punta il dito contro i virologi e i politici favorevoli secondo lui al mantenimento della situazione vigente, ovvero quello che definisce come uno “Stato di polizia” nato sull’onda dell’emergenza sanitaria in corso. Il criminologo, volto noto dei talk show televisivi, critica duramente il fatto che, mentre negli altri Paesi occidentali già si sta avviando la riapertura, seppur lentamente, in Italia invece c’è chi pensa ancora di prolungare le misure restrittive ben oltre il 4 maggio. Meluzzi boccia anche l’annunciato ricorso alla applicazione Immuni da parte del Governo, scagliandosi contro l’ipotesi allo studio di inserire limitazioni agli spostamenti nei confronti di chiunque si rifiuti di utilizzarla.

Spostamenti potrebbero essere limitati per chi non scarica app Immuni

La rabbia di Alessandro Meluzzi, riversata su un video pubblicato sui suoi canali social, è stata acuita dalla notizia, o meglio, dal retroscena pubblicato dal Corriere della Sera questa mattina, che la applicazione Immuni, ideata dai tecnici di Palazzo Chigi, anche se non obbligatoria potrebbe diventarlo di fatto. L’ipotesi sul tavolo, infatti, sarebbe quella di limitare fortemente gli spostamenti di tutti coloro i quali decideranno di non scaricarla sui propri smartphone. Un metodo, riferisce il Corriere, per raggiungere la soglia del 60% degli utenti italiani iscritti, considerata il minimo per garantire l’efficacia del sistema.

Il commento di Alessandro Meluzzi: ‘Qualcuno in Italia affezionato a clima di controllo’

L’ipotesi dell’obbligatorietà dei tracciamenti via smartphone non piace affatto, per usare un eufemismo, ad Alessandro Meluzzi.

“Mentre in Germania i parchi di Berlino e le spiagge fluviali dei fiumi fino a Francoforte sono piene di gente. Mentre le spiagge della Florida si sono affollate di nuovo, mentre Parigi si appresta a riaprire - dichiara in un video pubblicato su Twitter - è come se qui in Italia qualcuno si fosse talmente affezionato a questo clima di chiusura e di controllo che desidera prolungarlo al di là di ogni dire.

Perché, finita anche questa fase, qualcuno annuncia che, anche dopo il fatidico 4 maggio, per poter circolare bisognerà avere un’applicazione sul telefonino che controlli i nostri spostamenti, nell’attesa di poter mettere un braccialetto agli anziani che non hanno attitudine al telefonino. O meglio ancora, come vorrebbe Bill Gates, un microchip sotto pelle”.

Meluzzi: ‘Si rassegnino i signori virologi’

“È come se tra un confessionale dell’Inquisizione e una sezione della Stasi della DDR - prosegue Meluzzi nel suo sfogo - a qualcuno questo regime di polizia fosse così piaciuto che desidererebbe di prolungarlo per sempre. Non credo che sarà possibile. Né per il principio universale di libertà, né per quello che gli italiani davvero desiderano, né per le esigenze dell’economia.

Si rassegnino i signori virologi che la stagione della loro grande fortuna mediatica forse sta tramontando. E, soprattutto, si rassegnino i sostenitori di Stati di polizia che la libertà è un valore insopprimibile, nonostante un certo utilizzo geopolitico dell’emergenza sanitaria in corso”, conclude.