Joe Biden è stato dichiarato vincitore delle primarie democratiche dello Stato dell’Alaska avendo totalizzato il 55,3% dei consensi. A causa dell’emergenza sanitaria in corso, per questa tornata elettorale è stato utilizzata la modalità di voto attraverso il sistema postale. Biden con questo risultato si è aggiudicato, pertanto, nove dei quindici delegati previsti in palio per lo Stato dell’Alaska. Bernie Sanders ha ottenuto, invece, il 44,7% dei voti. Le schede erano state emesse prima che Sanders annunciasse il ritiro dalla corsa per la nomination.

Joe Biden candidato democratico alle elezioni presidenziali di novembre

Joe Biden, dopo l’annuncio del ritiro del Senatore del Vermont avvenuto nei giorni scorsi, sarà il candidato democratico sfidante di Donald Trump nelle presidenziali di novembre. Biden, 77 anni, è stato vice presidente durante l'amministrazione Barack Obama.

Due sfide si delineano all'orizzonte per Biden nella corsa alla Casa Bianca: dovrà trovare il modo per conquistare il voto dei sostenitori di Sanders e riuscire a mobilitare in modo diffuso l'elettorato di sinistra.

Oggi, infatti, all'interno del Partito Democratico a stelle e strisce ci sono variegate spinte di sinistra rispetto a quattro anni fa su molti temi cardine di cui l'opinione pubblica è particolarmente sensibile (per esempio il Medicare for All, in questo momento di emergenza, sarebbe fondamentale per la vita di milioni di americani).

Però, tuttavia, non esiste ancora una vera e propria sinistra nell'assetto del partito.

Inoltre, l’emergenza sanitaria lascerà, probabilmente, gravi conseguenze nell’economia e su molti aspetti della società americana. Pertanto, qualora si dovesse concretizzare la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali, alcune posizioni chiave nella futura amministrazione (come sanità, economia, e lavoro) dovrebbero essere affidate, nell'ottica di aiutare a far ripartire il paese nel modo appropriato, a elementi che condividono l’impostazione Politica di Bernie Sanders.

Bernie Sanders prosegue il suo impegno politico

Bernie Sanders, nei giorni scorsi, a seguito anche di una serie di pressioni provenienti dall'interno del suo partito, ha annunciato il ritiro della sua candidatura dalle primarie democratiche. Sanders, nei 21 minuti del suo discorso, ha espresso tutta la sofferenza per la decisione presa precisando comunque che il suo impegno per la giustizia continuerà, e ha anche lanciato un messaggio di speranza per per la sua base e i suoi fan: “È una scelta dolorosa, ma il movimento vive ancora”.

Infatti, il senatore del Vermont è apparso più determinato che mai: “Noi non siamo mai stati solamente una organizzazione elettorale: eravamo, e siamo, un movimento di base multirazziale e multiculturale”. I delegati di Sanders parteciperanno alla convention democratica a Milwuakee, prevista per il 17 agosto, e dovranno far sentire con passione la loro voce. Infatti, nonostante l’annuncio del ritiro dalla corsa per la nomination, il nome del senatore del Vermont continuerà a essere presente sulle schede per la votazione.

In questi anni, la visione radicale e socialista di Bernie Sanders su molti temi (ambiente, istruzione, salari, tassazione, lotta alle diseguaglianze) ha massimizzato la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi fondamentali per il futuro, coinvolto direttamente migliaia di giovani, e permesso l'ingresso in politica di figure nuove come Alexandria Ocasio Cortez.

Inoltre, sempre con uno sguardo alle dinamiche politiche future, è interessante valutare che la fascia di persone mobilitate da Sanders è decisamente variegata, e comprende l'ampio strato di chi ha meno di 45 anni.