Secondo il sondaggio che l’istituto Emg Acqua ha elaborato il 23 aprile per Agorà, la trasmissione in onda su Rai3 e condotta Serena Bortone, perderebbero consensi i tre principali partiti dello scenario politico italiano: Lega, Pd e M5S.

I sondaggisti hanno anche sondato l’umore degli italiani in merito alla fase 2 dell'emergenza sanitaria che dovrebbe iniziare dal prossimo 4 maggio.

Le intenzioni di voto degli intervistati

Secondo il sondaggio del 23 aprile la Lega con il 28,8% si conferma il primo partito ma è in calo di in calo di uno 0,4% rispetto alla rilevazione della settimana precedente, quando faceva registrare il 29,2%.

Un trend negativo caratterizza pure le due principali forze politiche del governo Conte: il Partito Democratico perde lo 0,2%, passando dal 21,1% al 20,9% mentre il Movimento Cinque Stelle scende dal 15,1% al 14,7%.

Crescono invece i partiti dell’opposizione: Fratelli d’Italia sale dal 13,7% al 13,8% e Forza Italia dal 5,9% al 6,1%, mentre Italia Viva cresce dal 5,0% al 5,1%.

Passando ai partiti minori: sono stabili + Europa all'1,7% e Azione! di Carlo Calenda al 2,3%. Crescono di uno 0,1% La Sinistra che si porta all’2,4% e i Verdi che si trovano all’1,9%. Gli altri partiti minori - considerati tutti insieme - raccolgono il 2,3% dei consensi. Mentre gli indecisi e gli astenuti rappresentano il 41,1% del campione esaminato.

L’opinione degli italiani sulla Fase 2

Inoltre i sondaggisti di Emg Acqua hanno chiesto agli intervistati: “L’Italia è in ritardo nella preparazione della Fase 2 ?”. Ebbene, sul tema gli italiani sono divisi, la percentuale è infatti identica (il 41%) tra chi ha risposto in maniera positiva e chi in maniera negativa. Il restante 18% non ha risposto.

Un altro tema che vede gli intervistati essere piuttosto divisi è quello della necessità di scaricare l'app "immuni" voluta dal governo per tracciare gli spostamenti. Anche in questo caso la percentuale è uguale (il 33%) tra chi è favorevole a scaricarla e chi invece preferisce di no, mentre il 34% non ha risposto.

Argomento di discussione è stata anche la riapertura dopo il lockdown, in particolare se questa potrà avvenire in maniera differente tra le regioni.

La domanda posta agli intervistati è stata: ”E’ d’accordo con l’idea di un piano di riapertura differenziato tra le regioni?”. Il 58% ha risposto di si, il 29% ha detto di no, quindi che le regioni devono riaprire tutte insieme, mentre il 13% preferisce non rispondere.

Infine, l’ultima domanda posta agli italiani è stata: “In seguito all'emergenza lei e la sua famiglia avete subito una riduzione del reddito?”. Il 54% degli italiani ha dichiarato di sì (nel dettaglio il 27% ha detto di aver avuto una riduzione leggera e un altro 27% di averla avuta pesante), mentre il 38% ha risposto di no (fra essi il 2% dice di averci guadagnato), mentre l’8% non risponde.