Piovono le polemiche dopo le scarcerazioni di alcuni boss criminali che ora sono agli arresti domiciliari a causa dell'emergenza sanitaria. Alcuni giorni fa il Ministro della Giustizia è intervenuto personalmente nella vicenda nominando i nuovi capi del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Nell'ultima puntata di 'Non è l'Arena' il conduttore televisivo Massimo Giletti è apparso molto critico e ha detto che preferisce ricordare piuttosto tutte le vittime di mafia e fare i nomi dei giornalisti morti per mano della criminalità piuttosto che leggere la lista dei Boss.

Le scarcerazioni dei Boss

Secondo quanto riporta 'Repubblica' il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede deve fronteggiare una questione molto spinosa. Ci sono infatti 376 detenuti agli arresti domiciliari e molti di loro sono legati alle potenti famiglie criminali italiane e tra loro ci sono anche boss della famiglia dei Zagaria (camorra), Iannazzo ('ndrangheta), i siciliani Francesco Bonura e Vincenzo Di Piazza.

La lista di questi nomi è stata inviata alcuni giorni fa dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria su richiesta esplicita della Commissione Parlamentare Antimafia. Il Guardasigilli è intervenuto sulla vicenda lo scorso sabato ed ha nominato Dino Petralia capo del Dap, con Roberto Tartaglia nel ruolo di vicecapo.

Entrambi hanno un profilo importante e sono magistrati antimafia.

La scarcerazione dei Boss, la lista

Compito dei nuovi vertici del Dap sarà quello di esaminare ogni singolo fascicolo per un monitoraggio che andrà avanti anche con possibili accertamenti. Inoltre è stata diramata una circolare dal Dap con cui si chiede ai direttori delle carceri di comunicare in modo immediato tutte le istanze che vengono presentate dai detenuti in regime di 41 bis.

Nella lista ci sarebbero molti boss di vario spessore che sono stati scarcerati nelle ultime sei settimane. Oggi parte di loro si trovano agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni. Secondo quanto riporta 'Repubblica', 200 di loro resterebbero ancora in attesa di giudizio.

Scarcerazioni, Giletti ricorda le vittime di Mafia

Durante il programma 'Non è l'Arena' il giornalista Massimo Giletti è intervenuto sulla vicenda ed ha espresso tutta la sua contrarietà a queste scarcerazioni. Secondo il conduttore i detenuti hanno tutti i diritti ma devono goderne all'interno delle strutture carcerarie.

A suo avviso poi non bisogna dimenticarsi delle vittime della criminalità organizzata, in modo particolare di tutti quei giornalisti che sono morti per mano della Mafia. Il conduttore osserva polemicamente: 'Ricordiamo solo i diritti di chi sta in carcere'.