La notizia della liberazione di Silvia Romano dalla prigionia in Somalia e le immagini del suo sbarco all'aeroporto romano di Ciampino hanno scatenato una serie di reazioni sui social network, ma anche nel mondo del giornalismo e della Politica. I commenti sono quasi tutti di gioia e positivi nei confronti della giovane cooperante italiana.

Ma non mancano nemmeno aspre critiche, soprattutto per il fatto che Silvia Romano si sia presentata vestita in abiti tradizionali islamici, mentre è quasi certa la notizia della sua conversione all'islam, come lei stessa avrebbe dichiarato.

Sul tema si esprime pure il giornalista Nicola Porro, convinto che i quattro milioni di euro pagati come riscatto al gruppo terrorista Al-Shabaab serviranno per compiere nuovi attentati.

L'opinione di Nicola Porro sul caso Silvia Romano

Durante la sua consueta rassegna stampa quotidiana, Nicola Porro fa subito notare che, per la prima volta dopo mesi, la notizia in prima pagina sui giornali non riguarda l'emergenza sanitaria ed economica ma un altro fatto: la liberazione e il ritorno in Italia di Silvia Romano. Anzi, ironizza, "chiamiamola con il suo nome nuovo, Aysha".

Porro legge le dichiarazioni della ragazza sul fatto che si sia convertita all'islam e poi chiosa in maniera irriverente: "Su tutti i giornali si vede quella foto che io trovo orrenda" perché "quella tunica islamica che indossa è il segno dei suoi sequestratori".

Porro sul vestito di Silvia Romano: 'Mi ha fatto impressione'

Di fronte alle immagini di Silvia Romano vestita con abiti tradizionali islamici, Porro cita anche il paragone avanzato dal collega Alessandro Sallusti sul fatto che quel velo sia un "insulto" e la giovane si comporti come se fosse un prigioniero uscito dai campi di concentramento vestito da nazista.

Una sorta di sindrome di Stoccolma. "Mi ha fatto impressione" vedere un'italiana vestita in quel modo dopo una così lunga prigionia, prosegue il conduttore di Quarta Repubblica.

Porro ricostruisce l'avventura della Romano "sbattuta in Africa da una Ong irresponsabile", da sola e in una zona pericolosa. E poi, al momento del suo ritorno in Italia, "l’Occidente di m… le mette la mascherina e i copriscarpe".

Un'immagine che fa infuriare in maniera incontenibile il giornalista.

'Quando si tratta di terroristi islamici noi li paghiamo'

Proseguendo nella sua analisi, Nicola Porro legge le dichiarazioni di Silvia Romano sul fatto che la sua conversione sia stata spontanea. Ma se fosse stata rapita da una organizzazione mafiosa in Italia il riscatto non sarebbe stato pagato per legge, mentre "quando si tratta di terroristi islamici noi li paghiamo".

Riflessione finale dedicata al gruppo fondamentalista islamico Al-Shabaab autore del sequestro. "È una fazione di Al-Qaida, abbiamo dato quattro milioni di euro ad Al-Qaida". Insomma, conclude indignato, "questi di Al-Shabaab appaiono come dei carcerieri compassionevoli mentre sono dei terroristi che uccidono, straziano, tagliano le teste e invece ora sono descritti come dei carcerieri buoni" e quei soldi verranno utilizzati per compiere attentati.