A Giorgio Napolitano dovrebbe essere notificato al più presto un avviso di garanzia perché per 20 anni avrebbe influito sulle decisioni della magistratura. È questo il contenuto della provocazione lanciata da Alessandro Sallusti durante Quarta Repubblica. Ospite del talk show di Rete 4 condotto da Nicola Porro nella serata di lunedì 25 maggio, il direttore de Il Giornale discute animatamente del caso di Luca Palamara e dei magistrati intercettati con la collega Claudia Fusani. Quest’ultima prova a difendere le toghe, scatenando però la reazione veemente di Sallusti che arriva persino a prendersela con Napolitano nella sua veste di ex presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm).

A Quarta Repubblica si discute del caso magistrati intercettati

La vicenda della pubblicazione delle intercettazioni di alcuni magistrati, compreso l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, che inveiscono contro Salvini e lo insultano anche in maniera pesante, riempie ancora le cronache di giornali e trasmissioni televisive. Anche a Quarta Repubblica si parla del tema. “La magistratura ha una storia per cui i magistrati hanno ritenuto negli anni un diritto ad avere un proprio pensiero che non va confuso con il loro lavoro”, così la giornalista Cluadia Fusani prova a difendere la categoria finita nella bufera dopo l’esplosione del caso sui mass media.

Sallusti attacca prima i magistrati e poi Napolitano

“Chi di trojan ferisce di trojan perisce, o sono tutte prove di reato o sono tutte prove di pensiero”, la gela però il collega Sallusti, il quale, prima di puntare Napolitano, naturalmente non perde l’occasione per affondare il colpo contro le toghe considerate da sempre ‘nemiche’ di Silvio Berlusconi.

“Se una frase come questa fosse stata intercettata ad un cittadino o ad un imprenditore sarebbe già in galera”, commenta poi il contenuto dell’intercettazione di Palamara e aggiunge in maniera sibillina rivolto alla collega: “Sentire la Fusani dire queste cose è una rivincita di 20 anni di sofferenza, perché avete sempre detto che le intercettazioni facevano fede”.

‘Spero che domani mattina dei funzionari vadano a casa di Napolitano'

“La frase contro Salvini è stata detta da uno che è un uomo molto potente all'interno della magistratura - prosegue poi Sallusti nella sua invettiva contro i magistrati - l'unica questione nuova è che si è rotto un vaso di Pandora da cui è uscita una magistratura corrotta e disonesta, non si può vivere in un Paese con una magistratura così corrotta”. Per Sallusti, infatti, “un magistrato quando non appare più imparziale non può fare il magistrato”.

Il giornalista sostiene inoltre che l’unica condanna definitiva ai danni di Berlusconi dimostrerebbe il fatto che “dovevano fermarlo”. Poi, arriva la stoccata finale contro Giorgio Napolitano: “Spero che domani mattina dei funzionari vadano a casa di Napolitano e gli notifichino un avviso di garanzia, perché per 20 anni ha indirizzato la magistratura”.