Il caso Bonafede continua ad agitare le acque della Politica italiana, nonostante il Senato abbia respinto le due mozioni di sfiducia presentate contro il ministro della Giustizia in quota M5S. Dopo l’aspro dibattito tenuto a Palazzo Madama sulle mozioni del centrodestra e di Emma Bonino, alla fine anche Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che aveva minacciato di votare a favore provocando così una inevitabile crisi di governo, ha deciso di riallinearsi. L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte per il momento è salvo, anche se c’è chi, come il senatore ex pentastellato Gianluigi Paragone, è convinto che sia stata una vittoria di Renzi e Boschi.

Respinte le due mozioni di sfiducia contro il ministro Bonafede

Dunque, almeno per il momento, la poltrona al Ministero della Giustizia di Alfonso Bonafede è salva. Il Senato ha respinto sia la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra (che gli imputava di aver scarcerato troppi boss mafiosi), sia quella di +Europa della Bonino (che lo accusava dell’esatto contrario, affollamento carcerario). Decisivi al fine della votazione si sono rivelati i voti dei senatori di Italia Viva, tra i quali quello di Matteo Renzi. Il discorso pronunciato in aula dall’ex segretario del Pd è stato a tratti sprezzante nei confronti del capo del suo governo Giuseppe Conte, ma alla fine Bonafede ha potuto contare anche sui voti dei renziani.

Il giudizio di Paragone sul caso Bonafede: ‘Concessioni allettanti a Renzi’

Secondo il senatore del Gruppo Misto, la vicenda Bonafede avrebbe seguito un “più che prevedibile copione”. A giudizio di Paragone, infatti, Matteo Renzi avrebbe solo fatto finta di “tirare la corda”, salvo poi cedere. Ma cosa avrebbe ottenuto in cambio da Conte il “bullo fiorentino”, si chiede l’ex M5S?

Anche se non si sa di preciso, si tratterebbe sicuramente di “concessioni allettanti”. Paragone utilizza poi il termine “trattative” per definire i contatti intercorsi tra la numero due del renzismo, Maria Elena Boschi, e il premier Conte. “Non si può dire che Conte non ci abbia dato niente”, avrebbe esultato la capogruppo di Italia Viva alla Camera secondo il Corriere della Sera, sottolinea il senatore.

‘Governo Conte nelle mani di Matteo Renzi’

Insomma, secondo Paragone, Bonafede avrebbe promesso di confrontarsi di più anche con i renziani da oggi in poi. Il parlamentare ex pentastellato cita poi anche l’ipotesi di un altro quotidiano. “Secondo Repubblica il ‘riscatto’ da pagare sarebbe ancora più alto e riguarda il prossimo rinnovamento delle commissioni parlamentari”, denuncia Paragone. Comunque sia, conclude, al momento esiste solo una certezza: “Il governo guidato dal M5s è ormai totalmente nelle mani di Matteo Renzi”.