Ha suscitato molto clamore l'intervento dell'ex Pm all'antimafia Nino Di Matteo in diretta tv: "Sulla nomina del Dap si è tirato indietro" ha proferito. La risposta del Ministro Alfonso Bonafede è stata immediata: "C'e stata una percezione errata", ha replicato. Nel finale dell'arringa arriva pure la risposta dell'opposizione: "Chiediamo le dimissioni per Bonafede". L'accesa polemica è scaturita l'altro ieri (3 maggio), nel salotto del programma televisivo "Non é l'Arena" su la7, condotto da Massimo Giletti . L'argomento a cui si é appoggiata la stessa era legato alla responsabilità giudiziaria sulle scarcerazioni dei boss mafiosi.

A colorare la discussione in atto, l'intervento in video visione del Magistrato Nino di Matteo, che 'da il via' a un retroscena inaspettato.

La dichiarazione di Nino Di Matteo

Durante il dibattimento in studio intercorso tra Giletti e gli ospiti del programma é intervenuto in collegamento video il Ministro Nino Di Matteo. La dichiarazione del Pm leghista si riporta al 2018 nei tempi antecedenti la nomina a Capo Direttore dell'amministrazione penitenziaria di Francesco Basentini. Secondo le dichiarazioni del magistrato Di Matteo il Ministro Alfonso Bonafede lo chiamò per proporgli l'incarico di Capo del Dap o in alternativa come Direttore degli affari generali. "Ho risposto al ministro Bonafede di concedermi un paio di giorni per rifletterci su", spiega il Ministro della Lega Di Matteo.

"Ma già dal giorno dopo Bonafede ritirò la sua offerta e mi riferì che avrebbe dato l'incarico al Ministro Basentini". Secondo Di Matteo alla base del 'ritiro' ci sarebbero state delle intercettazioni nelle carceri di alcuni detenuti contrari alla sua nomina. "I boss non mi volevano" conclude Nino di Matteo.

La risposta a Di Matteo di Alfonso Bonafede

Le 'scioccanti' rivelazioni di Antonino Di Matteo hanno 'innescato' la risposta immediata del Capo Giunta Sigilli Alfonso Bonafede che è intervenuto telefonicamente alla diretta. In apertura del collegamento Bonafede si dimostra sconcertato: "Ritengo che sia molto grave che ai cittadini passi un messaggio così", ha detto in seguito.

Bonafede conferma poi di aver proposto la scelta fra due ruoli che poi avrebbero comunque dovuto analizzare insieme; "dobbiamo distinguere i fatti dalle percezioni", ha aggiunto. Inoltre ammette di esser stato informato da Di Matteo sulle voci che incorrevano nelle carceri: "Ma l'idea che io il giorno dopo avrei ritrattato la proposta per chissà quale paura non sta né in cielo e né in terra", ha spiegato Bonafede. "Quando venne da me gli dissi che il ruolo più adatto a lui sarebbe stato quello di Direttore generale degli affari penali: ruolo più diretto per la lotta contro la Mafia", conclude così Bonafede.

La risposta dei parlamentari

Le dichiarazioni di Di Matteo animano gli 'animi' dei parlamentari che ne hanno chiesto oggi un immediato consulto.

L'opposizione e la maggioranza sono di pareri 'discordanti'. Tutti i partiti dell'opposizione, FdI, Lega e Forza Italia ne chiedono le "dimissioni immediate". Matteo Salvini vuole anche sapere se è vero che Di Matteo non ha avuto la nomina al Dap perché sgradito dai mafiosi. La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni dichiara:" Se io fossi Bonafede rassegnerei le dimissioni immediate". Invece Renzi dice: "È necessario fare chiarezza; Di Matteo per fare queste affermazioni deve avere degli argomenti". Il vice segretario del Pd dichiara: "Niente dimissioni sulla base di sospetti". E aggiunge: "Sarebbe molto grave se un Ministro si dovesse dimettere per i sospetti di un magistrato". Il Ministro Enrico Costa, commenta invece l'intervento televisivo di Di Matteo e Bonafede definendolo "uno spettacolo indegno e indecoroso per la carica che ricoprono entrambi".