Le elezioni regionali sono diventate un tema di scontro. O meglio la data in cui si dovranno svolgere. Il voto, programmato in origine per queste settimane di primavera in Veneto, Campania, Marche, Liguria, Toscana e Puglia, come noto, è stato rinviato per via dell'emergenza sanitaria. Il governo, sulla base delle indicazioni dei tecnici del Comitato Scientifico, ha ipotizzato come date possibili per le elezioni quelle del 13 e 14 settembre. Due giorni, come un tempo, per evitare il più possibile assembramenti e consultazione unica con in programma Regionali, Comunali e Referendum sul taglio dei parlamentari.

È già bagarre Politica con il centrodestra che sostiene l'impossibilità di fare una campagna elettorale in agosto e la quasi totalità dei presidenti in carica delle Regioni che spinge per votare già a luglio.

Il governo ipotizza election day per il 13 e 14 aprile: Emiliano si appella a Mattarella

Il governo ha ipotizzato, come data per lo svolgimento di elezioni regionali, elezioni comunali e referendum sul taglio dei parlamentari, le date del 13 e 14 settembre. Il governatore della Puglia, candidato per un altro mandato è il più combattivo e si appella al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per Emiliano, nel momento in cui in tutta Italia si stanno riaprendo le attività, compresi i bar e i ristoranti, non si può non riattivare anche la democrazia.

Per il governatore della Puglia occorre votare a luglio non spostando la data del voto in autunno quando la situazione sanitaria potrebbe di nuovo peggiorare portando di fatto ad un ulteriore rinvio del voto. E il presidente della Regione Veneto Luca Zaia prosegue parlando di una sospensione della democrazia. E dice di non ritenere pensabile fare campagna elettorale ad agosto.

Per l'esponente della Lega, l'ideale sarebbe votare a luglio. Posizione condivisa anche dai governatori di Campania e Liguria Vincenzo De Luca e Giovanni Toti.

Martedì in commissione affari costituzionali alla Camera si discute sull'ipotesi di voto a settembre

Martedì sarà una giornata molto importante visto che alla Camera, precisamente alla commissione Affari Costituzionali, si dibatte sull'emendamento del governo che apre la possibilità di voto a settembre.

Le posizioni dei partiti sono molto differenziate. Forza Italia sarebbe contraria a una campagna elettorale ad agosto per salvaguardare il turismo e proporrebbe il voto a ottobre. Lega e Fratelli d'Italia sarebbero sulle stesse posizioni di Forza Italia. Il Partito democratico starebbe invece mediando per una data successiva a quella indicata, ad esempio il 20 e 21 settembre. Anche Italia Viva sarebbe scettica sulla campagna elettorale ad agosto. E gli altri? Leu sarebbe per un leggero slittamento senza andare ad ottobre. I 5 stelle sono per il mese di settembre ma vogliono anche il voto referendario nella stessa data. Fatto che i comitati del No contestano pesantemente e preannunciano già ricorsi se venisse deciso l'election day.