Il Partito Democratico continuerebbe a offrire il suo sostegno al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In una ricostruzione riportata da Libero su una analisi del quotidiano La Stampa, si sosterrebbe che al quartier generale dei democratici ci sarebbe grande entusiasmo, visti i sondaggi che sarebbero in aumento per la forza di Nicola Zingaretti. Si parlerebbe di una crescita di tre punti percentuali con la Lega, primo partito, che sarebbe sempre più vicina. Intanto al Nazareno ci sarebbe soddisfazione anche perché nella lettura di alcuni esponenti del Pd, Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sulla questione Bonafede avrebbe dato un'altra sonora sconfitta a Matteo Salvini facendogli credere di potere votare la sfiducia al ministro.

Fonti Pd, nessun cambio in corsa del premier

Anche per questo, quindi, dal Partito Democratico, si intenderebbe continuare con questa esperienza, senza nessun cambio in corsa come avrebbe proposto qualche tempo fa Matteo Renzi indicando come premier la figura del ministro del Turismo e dei Beni Culturali Dario Franceschini. ll retroscena racconta anche di come al Nazareno ci sarebbe entusiasmo perché, per la seconda volta, Matteo Renzi, la scorsa estate ancora nel Pd e ora leader di Italia Viva, avrebbe messo in trappola Matteo Salvini. Se la prima volta era avvenuta alla formazione del Governo giallorosso dopo la fine dell'esperienza gialloverde, ora il secondo colpo sarebbe avvenuto sulla vicenda del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Per queste voci interne al Pd, Salvini sarebbe stato ingannato perché ha presentato la mozione di sfiducia per il ministro della Giustizia nella speranza che qualcuno in maggioranza, riferimento chiaro a Italia Viva, la votasse insieme alle opposizioni. Invece Renzi avrebbe colto al balzo questa occasione e ha usato questa situazione per andare al tavolo con Conte.

Da qui la convocazione e una sorta di riconoscimento del ruolo di Italia Viva da parte del premier. La delegazione di Italia Viva a Palazzo Chigi ha poi trovato un'intesa di massima con Conte.

Renzi: 'Spero non ci sia crisi, decide il Parlamento e il Colle ne prende atto'

Voci sempre più insistenti nei palazzi della politica inoltre farebbero trapelare l'idea che il Quirinale sarebbe dell'avviso che, se dovesse cadere Giuseppe Conte e questa esperienza di Governo, non ci sarebbero altre maggioranze credibili possibili e si andrebbe al voto.

In un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa Matteo Renzi ha sottolineato che nutre profondo rispetto per il Presidente della Repubblica ma principi costituzionali e storia dei precedenti del Presidente, vanno letti nell'ottica che, se si aprisse una crisi, il compito del Colle sarebbe quello di analizzare l'esistenza o meno di un'altra maggioranza. Quindi per Renzi a decidere sarebbe il Parlamento, con il Quirinale che ne prenderebbe atto. Renzi ha anche specificato, infine, di sperare che non ci sarà bisogno di una crisi.