Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo scorso venerdì, ha accelerato sulle riaperture della Fase 2 dell'emergenza Coronavirus e riguardo al parere del comitato tecnico-scientifico ha dichiarato, come riportato da La Stampa: "Ho preso io la decisione contro il parere degli scienziati. Se fosse per loro riapriremmo soltanto a contagio zero, ma questo non è possibile per la tenuta del tessuto sociale ed economico".

Conte e il modello Hong Kong

Il Presidente del Consiglio ha così agito contro il parere degli esperti, spiegando che non si può agire così come abbiamo fatto nella Fase 1, ma che ora occorre imparare a convivere con il virus: "dobbiamo tornare a vivere", anche se con un nuovo criterio di normalità.

Il Presidente del Consiglio si è attenuto al modello di Hong Kong, dal quale si evince che una riapertura sociale 'attenta', con le dovute precauzioni (mascherine) non comporta un numero molto alto di decessi e contagi da Covid-19. Ed ha motivato così la sua decisione: "La mia è stata una scelta Politica", suscitando anche lo stupore del Ministro della Salute Roberto Speranza che riteneva opportuno continuare per un altro po' con il lockdown.

Lo scontro tra Stato e Regioni

Nel Dpcm del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte varato dopo il decreto del 15 maggio mancavano le linee guida delle Regioni. Si è tenuta così una lunga diatriba tra Conte e i governatori regionali, che è continuata a sorpresa tutta la notte del 16 maggio, fino al primo pomeriggio di ieri.

Giuseppe Conte ha asserito in merito: "Le Regioni devono assumersi le responsabilità delle proprie scelte". In pratica, il Presidente Conte ha ritenuto opportuna l'adozione dei protocolli regionali, che in parte negavano o ammorbidivano le linee guida nazionali degli scienziati in merito alla riapertura delle attività economiche, ma non può assumersi da solo le responsabilità di tali provvedimenti.

Conte sostiene che non può 'andare oltre' nell'accontentare le richieste delle Regioni

Conte, prima di arrivare a questa decisione per evitare lo "scaricabarile" con le Regioni, aveva rivelato ai suoi collaboratori: "Ogni volta che qualcuno mi ha suggerito di farlo per motivi politici io ho detto di no. Perché se pretendo responsabilità devo essere io il primo a mostrare responsabilità." Il Presidente del Consiglio non si aspettava un'altra impuntatura delle Regioni e si è trovato nell'impossibilità di poter 'sconfinare' ulteriormente ed accettare, ad esempio le richieste del Governatore campano Vincenzo De Luca di andare contro il Ministero della Salute, forzandolo ad accogliere in un parere vincolante i provvedimenti delle Regioni: non è cioè in grado di dare una bollinatura governativa che garantisca la scientificità di tali protocolli. E il Governatore della Campania ha così replicato: "Il governo non può scaricare tutte le responsabilità sulle Regioni".