Luca Palamara ospite nello studio di Non è l'Arena. Il magistrato romano, al centro dello scandalo intercettazioni che sta mettendo in imbarazzo il sistema giudiziario italiano, decide di rispondere alle domande di Massimo Giletti in diretta nello studio di La7 nella serata di domenica 31 maggio.

Prima di soffermarsi sulle chat in cui venivano espressi giudizi non proprio lusinghieri sul leader della Lega Matteo Salvini, Palamara e Giletti discutono del sistema delle correnti che domina la magistratura. L'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) declina le proprie responsabilità personali ma punta il dito contro un sistema che "premia chi appartiene alle correnti".

Luca Palamara a Non è l'Arena

"Lei è il male assoluto?", domanda Massimo Giletti a Luca Palamara all'inizio dell'intervista a Non è l'Arena. "Non ho inventato io il sistema delle correnti - replica il magistrato - descrivere me come il male assoluto potrebbe far comodo a qualcuno. Il mio ruolo era quello di mediare tra le correnti, un sistema ora demonizzato". Ma il conduttore non si convince. "Sembra una guerra tra bande vista da fuori", incalza il suo ospite. "Le chat dicono che il sistema premia chi appartiene alle correnti - ecco la prima ammissione pesante di Palamara - le correnti togate nel Csm sono la componente preponderante, per questo un politico non è in grado di incidere sul procuratore di turno".

Ma Giletti insiste: "Perché hanno messo a lei il trojan? Ha escluso la componente di estrema sinistra? Ha pagato per questo?". La risposta di Palamara è sibillina: "Questo io non lo dico".

Palamara: 'Sistema penalizza chi non appartiene a correnti'

Poi, il racconto di Palamara prosegue. "Nel 2006 e poi nel 2007 ci fu un grande stravolgimento all'interno della magistratura che portò all'affermazione del cosiddetto carrierismo - ricorda il magistrato - soprattutto i posti di procuratore della Repubblica sono molto ambiti, perché sono posti di potere in virtù del rapporto che poi si crea tra il procuratore stesso e la polizia giudiziaria.

Tutto questo ha determinato sicuramente una corsa sfrenata - ammette la toga - ed è un tema sul quale si stava svolgendo un'importante riflessione anche all'interno dell'Associazione nazionale magistrati. Mi faccia fare anche da questo punto di vista un esempio pratico. È vero che il nostro sistema, quello delle correnti, è un sistema che penalizza chi alle correnti non appartiene.

E bisogna essere molto chiari".

Botta e risposta con il conduttore di Non è l'Arena

"Cioè uno bravo che non appartiene ad una corrente che chance ha di diventare procuratore?", domanda incuriosito Giletti. "Se è bravo, se è il più bravo, ha chance di diventare sicuramente procuratore, perché oggi non si può più ignorare un profilo importante. Però…", replica Palamara, interrotto però dal conduttore che chiosa: "Però le chat parlano di altro scusi".

Contestazione accolta dal suo ospite. "Le chat parlano di altro, degli accordi, e io sono qui per dire la verità. Le chat parlano (sic) che il sistema premia chi appartiene alle correnti", ammette. "Poi ci sono anche quelli bravi che appartengono alle correnti", interviene ancora Giletti. "Poi ci sono anche quelli bravi che appartengono alle correnti, ma negare che le correnti sono una scorciatoia significa dire una bugia e oggi io le bugie non le posso più dire", conclude Palamara.