Che il vertice Europeo sulle misure di aiuto ai Paesi più colpiti dalla Covid-19 sarebbe stato ad alta tensione, già lo si sapeva. I Paesi cosiddetti frugali, guidati dall'Olanda, fin da subito si erano detti contrari a dare dei soldi a fondo perduto ai Paesi del Mediterraneo, preferendo invece delle misure economiche basate sui prestiti. E questa posizione è stata mantenuta anche nel vertice iniziato lo scorso venerdì, e che sembra ancora lontano dalla parola fine. A margine della terza giornata di incontri (anch'essa conclusasi con un nulla di fatto), il premier dell'Ungheria Viktor Orban ai microfoni dei giornalisti ha attaccato duramente l'Olanda, a suo dire colpevole dello stallo delle trattative.

Orban: 'Il colpevole dello stallo è Rutte, noi con gli italiani'

Viktor Orban ha tenuto a far sapere che l'Ungheria, in questa battaglia sugli aiuti economici, sta con l'Italia: ''Non so quale sia la ragione che spinge Mark Rutte a odiare me e l'Ungheria, ma ci sta attaccando duramente a causa del fatto che secondo lui l'Ungheria non rispetta lo Stato di diritto e che per questo va punita a livello economico. Questa è la sua posizione, che è inaccettabile [...]. Ci sono dei Paesi, capeggiati dall'Olanda, che vogliono creare dei meccanismi grazie ai quali possono controllare e influenzare il modo in cui i Paesi del Mediterraneo spedono i loro soldi. In sostanza è una disputa tra Olanda e Italia.

Ciò che preoccupa l'Ungheria è di stare con gli italiani. Il negoziato è bloccato a causa dell'Olanda e se si arriverà a una situazione di rottura sarà solo colpa dei Paesi frugali. Questo è un gioco che non mi piace, e il vero colpevole di tutto questo caos è Rutte. Resteremo qui fino a quando non troveremo una soluzione per l'Unione Europea".

Conte contro Rutte:' Risponderai del crollo del mercato'

La forte tensione che si respira al vertice è dimostrata anche dall'attacco che il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lanciato al suo omologo olandese Rutte nella giornata di ieri, domenica 19 luglio: "Voi (i Paesi frugali, ndr) vi state illudendo che la situazione non vi riguardi, o che vi interessi solo in parte.

In realtà, lasciando che il mercato unico venga distrutto, tu magari diventerai un eroe nella tua patria per qualche giorno ma dopo qualche settimana sarai costretto a rispondere davanti a tutti i cittadini europei per aver impedito una reazione europea efficace ed adeguata". Al momento le trattative sembrano lontane dalla parola fine: i Paesi frugali (Finlandia, Svezia, Austria, Danimarca e Olanda) avrebbero proposto un piano finale pari a 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Found, chiedendo anche 25 miliardi di importo per i meccanismi di rimborso sul Bilancio dell'Unione. Una proposta che ha trovato il muro degli altri Paesi (compresa l'Italia) che hanno stabilito in 400 miliardi di aiuti la cifra minima, sotto la quale non si può scendere.