Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, torna a raccontare il suo punto di vista sul Coronavirus. Lo fa da ospite della trasmissione di La7. Da uomo di scienza e da medico impegnato in corsia contro il Covid, ha spiegato che i numeri al momento non giustificano un allarmismo incondizionato. Idea a cui affianca l'invito a rispettare le regole finalizzate al contenimento del contagio. Concetti corredati da una forte critica nei confronti di quanti, soprattutto i media, sposano una linea che rischia di indurre il panico in una buona parte della popolazione.

Bollettino coronavirus: per Bassetti vanno spiegate alcuni aspetti

Il bollettino dei contagi emanato dal Ministero della Salute continua a registrare un trend con contagi in aumento. "Io - ha detto Bassetti - credo che i numeri vadano letti dal punto di vista medico". I tamponi continuano a fornire prove di positività, ma secondo l'infettivologo andrebbe chiarito un concetto la cui chiarezza sarebbe certificata dalla rilevanza accademica. "Non bisogna confondere i malati con i contagiati. È la prima lezione che io faccio agli studenti di Medicina del quarto anno". Secondo Bassetti occorre sottolineare come chi è portatore sano del virus ha rilevanza per la sanità in quanto soggetto da isolare, ma non può essere equiparato a chi presenta sintomatologia della Covid.

E, in questa fase, considerato il deciso abbassamento dell'età media dei positivi ad essere registrati sono soprattutto casi asintomatici.

L'aria che tira, Bassetti spiega cosa gli accade per strada

Matteo Bassetti per mettere in rilievo la sua tesi preferisce porre l'accento su quelli che sono i dati provenienti dalla ricettività del sistema sanitario nazionale.

"Se guardiamo ai numeri delle terapie intensive il punto più basso toccato è arrivato a 41 ricoveri, oggi siamo a 53-55". Un aumento esistente, ma non significativo rispetto ai grandi numeri. Bassetti, tuttavia, invita non abbassare la guardia: "Dobbiamo tenere alta l'attenzione, ma non bisogna fare del terrorismo".

Nel suo intervento sostiene che uno dei principali quotidiani italiani, domenica scorsa avrebbe dedicato otto pagine alla Covid, le stesse destinate alla copertura del crollo del Ponte Morandi il giorno dopo la tragedia.

Il rischio è che tra la gente si generi il panico. "Sono in vacanza - ha rivelato - la gente mi ferma per strada dicendomi che moriremo tutti di Covid perché questo è quello che arriva come messaggio alla gente. Che siamo ancora dove eravamo a marzo ed aprile"

Secondo Bassetti questo è il momento in cui bisogna imparare a convivere con il virus, imparando a mettere in pratica le regole per ostacolare la diffusione e sapendo che comunque nel 98% dei casi si guarisce da eventuali problemi.