Nicola Porro rinnova il suo appuntamento quotidiano con la sua Zuppa. La rubrica che tiene sui suoi canali social si è occupata ancora una volta di questioni legate al coronavirus e al prolungamento dello stato d'emergenza. Il conduttore di Quarta Repubblica, mantenendo il proprio approccio critico verso Giuseppe Conte, ha messo in relazione due fatti sui quali chiede ai follower di esprimere la propria opinione. La prima riguarda l'ormai nota vicenda relativa ai verbali secretati del Comitato Tecnico Scientifico rispetto alla pandemia e la nuova riguarda i servizi segreti.

Il Corriere della Sera mette in luce il cambiamento

Nicola Porro, nel corso del suo intervento, cita un articolo del Corriere della Sera che porta a galla una norma sui servizi segreti presenti nell'ambito dei provvedimenti relativi all'emergenza. Nel pezzo, a firma di Fiorenza Sarzanini e Francesco Verderami, si annuncia l'introduzione di una voce che modifica la legge del 2007 e dà modo di prorogare fino a quattro anni i vertici dei servizi segreti. Secondo, infatti, quanto si legge nell'articolo si potrebbe presto levare una richiesta di chiarimenti nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Porro affianca due vicende legate al coronavirus

"Quella legge - commenta Nicola Porro -del Decreto Emergenza prevede che Conte possa prorogare i capi dei servizi segreti".

"L'ultimo dei capi dei servizi segreti - prosegue -è stato nominato da Conte, anche scavalcando alcuni, sostengono i giornali, che avevano più titoli di lui".

A queste riflessioni il conduttore di Quarta Repubblica sceglie di un aggiungere un altro spunto di discussione. Lo fa affiancando la vicenda degli atti secretati del Comitato Tecnico Scientifico in relazione alle riunioni in cui si sono disposte le misure anti-coronavirus.

Nei giorni scorsi il Tar del Lazio, su istanza della Fondazione Einaudi, aveva chiesto al governo di rivelarne il contenuto. L'immediato ricorso al Consiglio di Stato ha portato quest'ultimo organo a concedere il mantenimento del segreto fino al 15 settembre, quando il collegio in questione si riunirà per dirimere la questione sull'opportunità o meno di tenere secretata la documentazione.

Questo scatena una certa vena polemica di Nicola Porro. "Vi sembra normale?". Una domanda che suona più che altro una critica rispetto al fatto che, in pochi giorni, un tribunale scelga di non interrompere il segreto su alcuni atti e il presidente del Consiglio cambi una norma in mezzo alle altre sull'emergenza.

"Mi spiegate - ha aggiunto il giornalista - che cacchio c'entra con l'emergenza la proroga dei servizi segreti? Qualcuno me lo deve spiegare".