Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ieri 31 luglio, durante il consueto punto stampa ha affermato la sua contrarietà rispetto al fatto che la sua regione sia costretta ad avere più del “55% dei focolai” di Covid-19 a causa di persone contagiate “che vengono da fuori”. Inoltre, il governatore ha confermato che saranno previste multe e azioni legali penali nei confronti dei soggetti ritenuti colpevoli di aver violato la quarantena.

La situazione della ex caserma Serena a Treviso

La caserma Serena di Casier a Treviso è attualmente adibita a centro di accoglienza per i migranti.

E, a seguito dell’individuazione di 133 persone positive al coronavirus, è stata dichiarata da Zaia zona rossa. Il presidente della Regione Veneto ha confermato che la struttura, allo stato attuale, è zona rossa sotto l’aspetto “sanitario”. Pertanto è fondamentale che il virus Covid-19 “non deve uscire” dall’ex installazione militare, poiché questi nuovi casi di contagi hanno comportato una vera impennata nel numero di casi positivi nel Veneto.

Le conseguenze per la possibile violazione della zona rossa e della quarantena

Il governatore Zaia ha, pertanto, ribadito con forza che se qualche persona, tra i soggetti che attualmente si trovano all’interno dell’ex caserma Serena, non rispetterà la quarantena o violerà la zona rossa, incorrerà in possibili conseguenze penali e in una multa.

Le forze dell'ordine, a tale proposito, stanno vigilando attentamente sul perimetro della struttura. Inoltre, tra una settimana le persone in quarantena verranno sottoposte nuovamente ai test. Il presidente della Regione, per sottolineare ulteriormente la sua posizione, ha affermato che "cinque milioni di veneti sono rimasti chiusi in casa per mesi”.

Quindi non ci dovrebbe essere nessun problema se sono sottoposte ora a quarantena “300 persone”. Il governatore veneto ha dichiarato che proprio in una situazione come questa si capisce “se lo Stato esiste o no”. Infine, ha affermato che questa forma di “ospitalità è fallimentare” su tutti i fronti, e strutture come l’ex caserma Serena andrebbero “dismesse”.

La caserma di Treviso adibita a centro di accoglienza

L’ex struttura militare è stata adibita a centro di accoglienza nel periodo compreso tra il 2015 e il 2016. Il centro è attualmente gestito da un’azienda privata, la Nova Facility. Nella struttura, adesso, sono presenti 292 persone. Luca Zaia ha affermato che, visto che gli sbarchi proseguono a Lampedusa, la sua regione non è disposta ad “accogliere” migranti in modo indiscriminato. Possono essere accolte solo “persone” in fuga concretamente “da guerre e morte”. Per il governatore, pertanto, non è proprio “accettabile” l’arrivo di imbarcazioni cariche di persone che non scappano da reali “situazioni di pericolo”, ma che hanno l’unico scopo di “venire in Italia”.